Cinquant’anni di autonomia altoatesina? Parliamone. L’idea era quella di un dialogo sul sistema con il quale, a partire dal 20 gennaio del 1972, viene governato l’Alto Adige. E dialogo è stato. Nel mese di agosto, per quasi tre ore il giurista ed ex senatore Francesco Palermo e il giornalista Maurizio Ferrandi hanno parlato di autonomia in uno studio radiofonico della sede RAI a Bolzano. Il giornalista a fare il suo mestiere, che è quello di porre domande, e il giurista a rispondere.
Ne è risultato un file audio di rispettabili proporzioni che forse qualcuno prima o poi vorrà ascoltare per intero. Per intanto, attraverso un discreto lavoro di trascrizioni ed editing ne è nato un libro che arriva sugli scaffali in questi giorni e per il quale l’Editore Alpha Beta di Merano ha scelto un titolo quanto mai azzeccato. È stato Romano Prodi, nell’autunno scorso, intervenendo a Bolzano in occasione dell’inaugurazione della mostra sui cinquant’anni dell’Autonomia, a parlare proprio di “faticoso modello”. Faticoso perché è stata irta di ostacoli la strada che ha portato negli anni Sessanta alla nascita della nuova realtà autonomistica ed è stato complesso e imprevedibilmente difficile anche l’iter che sino ad un altro anniversario, quello di trent’anni fa, ha condotto alla sua attuazione. Modello perché, piaccia o meno, non passa anno senza che la soluzione Alto Adige non venga proposta come esempio per affrontare qualche crisi in qualche parte del globo.
Nel dialogo affiorano temi antichi e recenti. Ci sono i grandi istituti contestati o esaltati dell’autonomia come la proporzionale e il bilinguismo, con il loro necessario corredo di norme come quella sul censimento etnico. Ci sono i passaggi storici come quello del terrorismo e le questioni che continuano ad agitare il dibattito a margine del grande progetto politico come l’autodeterminazione, l’ancoraggio internazionale la toponomastica. C’è il rapporto difficile con il Trentino, provincia gemella, legata a Bolzano da una cornice sempre più evanescente che si chiama Regione. C’è, infine, il domandarsi se e come valga la pena di metter mano a questa autonomia cinquantenne per varare il famoso “terzo Statuto” in un Alto Adige che è molto mutato rispetto a quello del 1972 ma dove certi problemi fondo restano sempre gli stessi.
Il faticoso modello – cinquant’anni di “seconda autonomia” in Alto Adige/Südtirol. 95 pagine, Editore Alpha Beta Merano. Sarà presentato martedì 18 gennaio 2022 alle ore 18 presso il Centro Trevi di Bolzano. Ne parlano gli autori assieme allo storico Hans Heiss. Modera il giornalista Lucio Giudiceandrea.