La casa editrice Athesia e la famiglia Ebner, di Bolzano, hanno incaricato l’avv. Giancarlo Massari a fornire precisazioni e chiarimenti dopo la conferenza stampa del 6 marzo con la quale i giornalisti di “Salto”, il giornale online, hanno denunciato di essere stati citati in sede civile, con richiesta danni di 150 mila euro) per una serie di articoli pubblicati sul portale bilingue e ritenuti diffamatori da Athesia e dalla famiglia Ebner. Questa la lettera con le precisazioni inviata dallo studio legale bolzanino agli organi di informazione che hanno dato notizia del contenzioso legale.
“I contenuti, per come esposti dai legali di Salto e dal legale rappresentante di Demos.02, sono stati confezionati in maniera tale da mistificare il reale oggetto e portata dell’iniziativa di miei mandanti.
L’aver scientemente spostato il baricentro della questione, prettamente tecnica, portandola dalla trattazione di aspetti squisitamente giuridici (quali sono i limiti del diritto di critica) ad una semplicistica trattazione del diritto di cronaca e dell’art.21 della Costituzione, tradisce l’intento di sviare l’opinione pubblica. Dimostrazione ne è che le informazioni fornite nel corso della conferenza sono state incomplete e tendenziose.
Non sono, così come si è voluto far credere, solo 58 gli articoli pubblicati da Salto nel quadriennio. Centinaia sono state le pubblicazioni che, pressoché quotidianamente, sono apparse sul portale online di Salto e che, per un motivo o per l’altro, si occupano di Athesia e/o della famiglia Ebner suggerendo un loro coinvolgimento in attività poco trasparenti.
58 sono “solo” gli articoli che, come si avrà modo di dimostrare nella sede a ciò deputata e non certo in un contesto mediatico, hanno travalicato un legittimo, equilibrato e corretto esercizio del diritto di critica. Tendenzioso è stato limitarsi ad affermare che Athesia chieda € 150.000 di danni, così inducendo a credere che si voglia speculare economicamente, danneggiare o intimidire.
Non aver precisato che l ́intero importo verrà devoluto in beneficenza e che lo stesso è stato correttamente calcolato sulla base delle tabelle dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano, palesa l’intento di screditare ancor più i miei assistiti.
Al netto delle numerose altre imprecisioni ed omissioni delle quali la conferenza è stata disseminata, preme evidenziare come la stessa sia stata incentrata e finalizzata a falsare il reale oggetto della controversia, tanto da rendere necessaria la presente presa di posizione.
Il sottoscritto legale intende pertanto affermare in maniera chiara e inequivocabile come l’iniziativa proposta da Athesia non ha in alcun modo ad oggetto la volontà di censurare la redazione di Salto, o qualunque altro concorrente, bensì quella di far valere il proprio legittimo diritto a non essere diffamata.
Sebbene l’intera conferenza sia stata incentrata su presunti e paventati “bavagli”, esclusivo oggetto della domanda di mediazione presentata da Athesia è il travalicamento dei requisiti posti a fondamento del diritto di critica affinché la stessa non possa mai trasmodare in indiscriminati attacchi personali.
Nel nostro ordinamento non esiste, per quanto consta allo scrivente difensore, alcuna presunzione di legittimità parametrata alle dimensioni di una redazione o al fatturato di una società editrice.
Il fatto di essere una cooperativa o un piccolo quotidiano, non costituisce una garanzia di corretto e legittimo esercizio del diritto di cronaca e critica e non fa venir meno la responsabilità di ciò che si pubblica. Anche una cooperativa può diffamare e anche una società per azioni ha diritto di agire in giudizio.
Stigmatizzare una iniziativa legale per il solo fatto che a promuoverla sia Athesia o la famiglia Ebner, costituisce un’artata mistificazione tanto subdola quanto errata della realtà giuridica.
In conclusione, si contesta recisamente il contenuto della conferenza tenuta da Salto e dai suoi legali, ribadendo come sarà nelle sedi a ciò deputate che verrà valutata la fondatezza della domanda di Athesia.Avv. Giancarlo Massari