I referendum falliti. Tutti a gongolare a causa del mancato raggiungimento del quorum (50% + uno degli aventi diritto al voto). La destra gongola perché la “spallata al Governo” annunciata dalla sinistra si è rivelata per quello che era: più che un buffetto una buffonata. La sinistra si lecca le ferite e annuncia, coram populo, che comunque i votanti andati al seggio sono più di coloro i quali hanno consentito alla destra di ottenere il Governo. E il Golem riflette: “Pòra zent”.
Se esultare per l’esito referendario è consentito alla destra che senza alcuno sforzo esce comunque rafforzata dal “non-voto”, per la sinistra, nonostante ogni sforzo, la felicità è più ardua da sostenere, davanti al fallimento di ogni obiettivo, sostenuto da un massimalismo suicida. Contenti loro……
Eppure il solo buon senso, ancor prima di qualsiasi altra considerazione, sconsigliava di intraprendere una strada così ardua, stante l’impossibile raggiungimento del quorum e la lievitazione crescente dell’astensionismo, benedetto anche dai vertici delle Istituzioni in una contraddizione che denuncia tutta la precarietà della democrazia italica. Contenti loro…
Adesso gli esperti del “dopo”, che sempre abbondano, ci spiegheranno cause, concause, sotto-cause e loro derivati, ma dubito riescano a dare un senso all’allegria che aleggia dentro la sinistra sconfitta e bastonata, che sta facendo i conti con sé stessa. Sommano i voti e non dividono i dati; sottraggono la sconfitta e moltiplicano l’autoconsolazione. Roba degna di Ridolini. Contenti loro…
Il governo doveva uscire scottato dal voto, ma non ha nemmeno un’ustione, mentre i (de)voti della deriva più a sinistra della sinistra sono neri di fuliggine (e di rabbia malcelata). Ma non basta. Al modico prezzo del rischio di irrilevanza, il “solonismo” della sinistra, ormai sideralmente distante dalle classi sociali più deboli, tocca vette inaccessibili ai mortali, quando afferma la certezza della propria imminente vittoria. Sarà di certo così, ma quando? (Sempre che non vi siano altri referendum). Quando avranno smesso di regolare le infinite faide interne al niente, allora la “Elon Musk Airline” ci avrà già portato da tempo su Marte, il pianeta rosso. L’unica cosa rossa rimasta. Più che “Odissea nello spazio”, sarà il languore nell’ospizio. Contenti loro… ma poveri noi.