Dopo il Muse di Trento, il Mart di Rovereto, il METS di San Michele all’Adige, la Val Rendena potrebbe avere il MeM, un museo dell’emigrazione di montagna. In collaborazione con il MEI, il Museo Nazionale dell’emigrazione italiana di Genova, con il centro studi Judicaria di Tione, la Associazione Trentini nel mondo e altri, il Mem avrebbe già dovuto essere operativo. Individuata la sede, annunciato il finanziamento provinciale, tutto pareva girare per il verso giusto, come la “salàifera” degli arrotini di Rendena. È ben vero che nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio ma solo i miraggi hanno mosso le carovane, però… In attesa del MeM non si potrebbe allestire (il materiale è abbondante) un MfB, ovvero il museo delle facce di bronzo?
Alla vigilia della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Trento che ha premiato la coalizione di centro destra, la consigliera Vanessa Masé (1980) da Strembo, aveva presentato un ordine del giorno. Approvato il 19 maggio 2023 dal Consiglio Provinciale di Trento, impegnava la Giunta Provinciale a finanziare con 700 mila euro la realizzazione di un museo dell’emigrazione di montagna che avrebbe dovuto trovare sede presso il Paladolomiti a Pinzolo. Con una sorprendente rapidità, sollecitata dall’assessore provinciale Mattia Gottardi, la Giunta ha accantonato subito 500 mila euro per dotare Pinzolo e la val Rendena di tale struttura museale.
Chi pensava che la realizzazione sarebbe stata pronta per la corrente estate è rimasto deluso. Già taluni favoleggiavano il taglio di nastro e gli applausi degli oltre 200 rappresentati di ITTONA (la federazione dei circoli dell’emigrazione trentino-tirolese negli USA e in Canada) che si incontreranno proprio a Pinzolo la prima settimana di settembre.
Invece, di quello stanziamento si sono perse le tracce e del museo dell’emigrazione di montagna è rimasta un’impronta solo nelle cronache dei corrispondenti dei giornali locali.
Adesso, il consigliere dell’opposizione ma rappresentante della Provincia nella Consulta dell’Emigrazione, Michele Malfer, presenta una interrogazione alla Giunta Provinciale per sapere a che punto è la realizzazione (se è cominciata) del museo dell’emigrazione di montagna. Taluni temono, infatti, che lo stanziamento annunciato in campagna elettorale possa essere emigrato altrove. Finito, magari nelle more di tutte le lodevoli iniziative di accoglienza degli immigrati, di cui l’attuale maggioranza ha già dato prova. A proposito: che fine hanno fatto l’intitolazione di una via e la cittadinanza onoraria promesse allo chansonnier di Zocca la cui presenza, nel maggio radioso di un anno fa, ha deliziato 120 mila appassionati? Da quello straordinario concerto a oggi, nella spianata di San Vincenzo a sud di Trento, si è aperta una voragine. Finanziaria.
I conti, insomma, non tornano. E la Corte dei Conti?