Ne ha parlato domenica sera la Litizzetto, sul 9. Pare che nel Belpaese stiano prendendo piede le “peto-passeggiate”. Suggerite ed auspicate da illustri sanitari come liberazione del corpo ed elevazione dello spirito. Forse è per questo che a moderare il tema dell’autonomia spiegata ai giovani virgulti della scuola è stata chiamata un’esperta di valore.
Ne abbiamo scritto su questo foglio liquido il 7 marzo scorso. Un pezzullo dal titolo “Scoraggiante”, raccontava dell’incarico ottenuto da una “influencer” roveretana, tale Erica Zambelli, in arte “Guenda”, la quale aveva ricevuto incarico dalla presidenza (?) del Consiglio Provinciale di Trento di tenere, con linguaggio giovanile, una lezione sull’autonomia agli studenti delle scuole tridentine. E per dar fiato alle trombe della gioia e del tripudio, la signora aveva mimato una sonora scoreggia. Il tutto sul web dove, a suo dire, la seguirebbero decine di migliaia di followers, che vuol dire seguaci. Linguaggio giovanile a parte la dirompente flatulenza aveva consigliato la presidenza del Consiglio Provinciale di Trento a fare un passo indietro. A dire alla “signora” che l’incarico era cancellato e che se ne sarebbe riparlato ad altra destinazione.
Così era stato fatto credere anche a chi, come noi, ha il massimo rispetto per le Istituzioni, per l’Autonomia poi non si dice, e per i rappresentanti democraticamente eletti allo scranno più alto.
Ne avevano scritto i giornali (dall’Adige a IlT-quotidiano) e tutto sembrava risolto, per l’appunto, in un soffio di vivace contorcimento intestinale: una flatulenza, che sarà mai, ci era stato fatto credere.
E noi, creduloni impenitenti, avevamo dato credito alla massima istituzione dell’Autonomia. Un credito mal riposto e mal ripagato se è vero, come è vero, che la signora Erica Zambelli, come nulla fosse, lunedì 13 maggio anniversario di Fatima, è apparsa sul palco del teatro Sociale a Trento per moderare con gergo giovanile il grave tema dell’autonomia. C’erano ad ascoltarne il verbo centinaia di studenti delle scuole superiori della città e del contado. C’erano a proclamarne il Verbo i due massimi esponenti della traballante autonomia trentina: il presidente del Consiglio Provinciale (che è come dire il parlamento “de noi altri”), l’ex sindaco della città di velluto, Soini; e il presidente della Giunta Provinciale, l’omologo in salsa trentina del capo del Governo nazionale, Fugatti da Avio. Quest’ultimo, stando ai presenti, accolto con applausi e fischi come si addice a un clima giovanile.
Del resto il tema della mattinata non lasciava dubbi: “Parliamo di autonomia Young”, che vuol dire “giovane”. Accanto ai due pezzi da novanta dell’autonomia “vecchia”, le giovani consigliere: Bosin del PATT per la maggioranza, Maule di Campobase per le opposizioni.
Il tutto sollecitato con stile “Young” dalla signora Zambelli la quale, probabilmente per pudore degli organizzatori, non figurava sul cartellone. Figurerà, come è giusto che sia, nel mandato di pagamento per la prestazione che la presidenza del Consiglio Provinciale dovrà prima o poi disporre. Se le nostre informazioni non sono flatulenze dovrebbe aggirarsi sui 1.500 euro. Che non è una cifra esorbitante per una professionista di valore.
Ciò che irrita la pubblica opinione è di essere stata presa, sia pure con grande autonomia, per i fondelli. Cioè di aver fatto credere, sull’onda della riprovazione marzolina, che la signora sarebbe stata invitata a passare la mano. A meno che la ricerca di una degna sostituta, specializzata nel linguaggio “Young”, sia risultata vana. Di certo, in questa miserevole vicenda, c’è una grande puzza. Di bruciato, tanto per cominciare.