Se è vero che le elezioni si pianificano al centro ma si vincono nelle valli, dove il centrodestra ha maggiori probabilità di riuscita, fa notizia la partecipazione alla competizione elettorale provinciale di due personaggi della valle di Cembra che hanno aderito a “Campobase”, nella coalizione di centro sinistra con candidato presidente Francesco Valduga. Si tratta infatti delle due persone maggiormente rappresentative della valle dell’Avisio. Simone Santuari, è il presidente della Comunità territoriale della valle di Cembra e Mirella Nones è la presidente dell’associazione di volontariato sociale e sanitario “Stella Bianca”.
Più pacato il primo, più decisionista la seconda, entrambi di Grumes, appena 438 abitanti, tuttavia la comunità più vivace dal punto di vista associativo e culturale dell’intera valle di Cembra. Insomma, la sterzata e la sferzata per avere un rappresentante degno nel Consiglio Provinciale di Trento non poteva che venire da quel piccolo grumo di abitazioni.
In una lettera che viene inviata in questi giorni alla popolazione dell’intera valle, i due candidati di “Campobase” spiegano le ragioni della loro adesione alla proposta di candidarsi per il parlamentino dell’autonomia. Eccola:
“Cari convalligiani, probabilmente la notizia vi è già stata data dal passaparola. Ma è doveroso che siamo noi in prima persona a spiegare le ragioni che ci hanno indotti ad accettare di candidarci alle prossime elezioni provinciali del 22 ottobre.
Lo faremo con e nella lista predisposta da “Campo-base”, nella coalizione che sostiene il candidato presidente Francesco Valduga.
Si tratta di un raggruppamento di centro che rispecchia le nostre idee e il nostro operato. Soprattutto ha uno sguardo ampio sulle periferie della provincia di Trento.
Benché vicina alla città e ai centri maggiori dell’asta dell’Adige (Lavis e Mezzolombardo), la val di Cembra era e resta periferia. Soprattutto per quanto riguarda i servizi.
Servizi indispensabili come quelli sanitari, i problemi che riguardano la collocazione dell’ambulatorio pediatrico, la sostituzione dei medici di base andati in pensione, quella dell’Ufficiale Sanitario, la collocazione delle Case di Comunità nell’ambito Cembra, Fiemme e Fassa.
Ci sono piccole comunità che non hanno più un servizio di banca: hanno perso la Cassa ed hanno perduto la Posta. Sono venuti meno in vari paesi della valle i negozi di prossimità che l’Ente pubblico insieme con la Cooperazione dovrebbero sostenere come servizio primario alle persone anziane che costituiscono la maggioranza di quelle comunità.
La denatalità sta chiudendo anche le scuole dell’infanzia. Fortunatamente funziona e bene il volontariato. “Stella Bianca”, che ha compiuto 40 anni, è una “stella” nel firmamento provinciale. Per non sottacere del prezioso servizio dei Vigili del Fuoco volontari, presenti in modo capillare nei comuni.
Il vasto mondo dell’associazionismo: sociale, culturale e ludico è ancora un pilastro delle nostre comunità. Vogliamo continui ad esserlo ma per mantenerlo c’è bisogno di un cambio di passo. Va accompagnato e coinvolto nei processi di cambiamento, non semplicemente imposto.
Il sistema burocratico va semplificato per non strangolare queste indispensabili realtà. Anche la carenza di ricambio all’interno delle associazioni, in particolare quelle impegnate nel servizio socio-sanitario, deve essere un campanello d’allarme e richiede interventi decisi. I giovani vanno via dalla valle, per studio o per lavoro, e non tutti “tornano a casa” a mantenere le radici.
Crediamo in uno sviluppo fondato sulla compartecipazione tra pubblico e privato, credendo fortemente sull’integrazione tra agricoltura, turismo e cultura. La vicina Valle di Fiemme rappresenta un territorio con il quale trovare sinergie e collaborazioni per dare più opportunità anche alle nostre imprese e cittadini.
La Comunità di Valle è diventato il riferimento per le Amministrazioni della valle di Cembra. Va rafforzato il suo ruolo a servizio dei Comuni e della popolazione non depotenziandolo come vuole l’attuale governo provinciale.
Va ripensato il modello dei servizi che oggi i comuni con fatica cercano di garantire. I sindaci devono ritornare a potersi occupare dei problemi delle loro Comunità e non a spendere le proprie energie per il funzionamento amministrativo, concentrati solo su come far funzionare la macchina burocratica.
È per tale ragione che chiediamo il voto, a coloro che condividono le nostre riflessioni. Per mettere al centro la periferia: delle decisioni e del dibattito. Lo slogan che abbiamo scelto è sintesi del nostro pensiero.
Da tanti anni ormai, in Consiglio Provinciale manca un riferimento credibile per la nostra Valle e negli ultimi 5 anni questa differenza con altri territori si è resa ancora più evidente!
Chi vi scrive ha servito la comunità della valle di Cembra con dedizione e con passione. Lo stesso slancio che ognuno di noi saprà mettere qualora ciascuno di voi decida che vale la pena avere un o una rappresentante all’interno del Consiglio Provinciale.
Se la nostra proposta-richiesta non avrà seguito, continueremo serenamente il nostro impegno nella Comunità di Valle e nel volontariato di “Stella Bianca”.
Anche altre coalizioni schiereranno candidati in val di Cembra. La mancata polarizzazione di consensi attorno a una figura rappresentativa, qui come in altre contrade, potrebbe rimandare ai quattro capponi che Renzo Tramaglino portava all’Azzeccagarbugli (per finire in padella) e continuavano a beccarsi tra di loro.Ecco, se la strada del centrosinistra è come quella dello Stelvio, talune figure schierate sotto i simboli della coalizione potrebbero “miracolosamente accorciare la distanza fra Trento e Lourdes” (copyright Carmine Ragozzino). Questione di Santuari, appunto.