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    I tempi della cronaca

    Manzana mormorò: non passi lo “straniero”

    Alberto FolgheraiterBy Alberto Folgheraiter24 Maggio 2022Aggiornato:31 Maggio 2022Nessun commento6 Minuti di lettura
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    Nasce il nuovo giornale trentino il cui nome ancora non c’è. La presentazione martedì 24 maggio 2022 al Grand’Hotel Trento. Quaranta pagine, 22 giornalisti, Simone Casalini direttore, edito da una Srl emanazione della Fondazione Synthesis. Il pluralismo informativo, i giornalisti disoccupati e i lettori avidi di confronto sentitamente ringraziano. Il nuovo giornale uscirà a partire dal giorno di Ognissanti.

    Dopo la soppressione del giornale “La Provincia di Bolzano”, pubblicato tra il 1943 e il 1945 durante l’occupazione nazista dell’Alpenvorland, il 24 maggio 1945 il CLN, il Comitato di liberazione Nazionale, fondò a Bolzano il giornale “Alto Adige”. Giusto trent’anni prima, il 24 maggio 1915, l’Italia aveva dichiarato guerra all’Austria. Se proprio vogliamo strafare, il 24 maggio 1218 cominciò la quinta crociata per liberare Gerusalemme dagli infedeli. 

    A proposito di religione, il 24 maggio i cattolici invocano la Madonna dell’Aiuto. Il culto fu istituito da Pio VII (1800-1823) dopo la sua liberazione dai Francesi e il ritorno sul soglio di Pietro. Era stato sequestrato nella notte fra il 5 e 6 luglio del 1809 per ordine di Napoleone e deportato a Savona. Vi restò sino al giugno 1812. Da qui fu trasferito a Fontainebleau, dove fu prigioniero per 19 mesi. Gli fu consentito di tornare a Roma nel marzo del 1814. Gli sembrò un miracolo. Per tale ragione decretò una festa di ringraziamento alla Madonna dell’Aiuto da celebrare, ogni anno, il 24 maggio. 

    Potenza evocativa di una data. Ma la casualità di un evento non è mai casuale. Milan Kundera ha scritto che “il caso è pieno di magia”. Così la presentazione di un nuovo giornale proprio il 24 maggio, per quanto riguarda la provincia di Trento diventa una sorta di “leggenda del Piave”. Anche perché la conquista dei media trentini da parte dell’editore sudtirolese, Michl Ebner, non è mai stata digerita dall’establishment della provincia di Trento. Peraltro, senza che imprenditori ed enti economici (banche e affini) muovessero il sopracciglio. Fino alla improvvida quanto improvvisa chiusura del giornale “Il Trentino” il 15 gennaio del 2021. E qui si è rotto l’incantesimo che Ebner aveva sapientemente costruito in alcuni anni di shopping editoriale a sud di Salorno.

    Hotel Trento, ore 14.30 del 24 maggio 2022. Sala affollata come rare volte per la conferenza stampa di presentazione del giornale che (ancora) non c’è. Nascerà fra poco più di cinque mesi, il 1° novembre, giorno di Ognissanti. Non ha ancora un nome ma con tutti i santi del calendario a disposizione di sicuro una “testata” salterà fuori quanto prima.

    Il giornale che non c’è sarà confezionato da una redazione di 22 giornalisti. Il nome del direttore responsabile non è stato pronunciato ma è certo che sarà Simone Casalini (1974), già caporedattore del Corriere della Sera, docente universitario a contratto ed esperto di multimedialità.

    Il giornale che non c’è uscirà sei giorni la settimana; avrà una fogliazione di 40 pagine, sarà un foglio moderato, attento al pluralismo e al dibattito; si occuperà di centro e di periferia, di politica, economia e finanza, di cultura e di autonomia. Sarà “un giornale vero”, sottolinea, anche con la voce, Fausto Manzana, presidente e promotore dell’impresa editoriale. Un giornale ad ampio spettro quale deve essere per l’appunto un giornale. Come ha ricordato Rocco Cerone, il segretario regionale del sindacato dei giornalisti che a questa impresa guarda con occhio lucido perché in Trentino ci sono cento giornalisti disoccupati o sottoccupati, il giornale che ancora non ha un nome sarà il secondo foglio a stampa che nasce in Italia in questi anni di vacche sterili. 

    Manzana, l’industriale che in trent’anni ha decuplicato i profitti, portando la sua azienda, la GPI, a essere quotata in borsa e a diventare una multinazionale da 6.100 dipendenti, parte cauto. Dirà alla fine che tra il sogno e l’incubo il passo è breve. Non è dato sapere se il riferimento fosse a chi ha tentato di contrastare la nascita del nuovo giornale o ai conti che comunque debbono tornare. Ed è quanto ribadisce Italo Monfredini, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione, con Confindustria uno dei due promotori. Ai quali si sono aggregate, con quote minori, l’Associazione Artigiani, l’Associazione Albergatori (ASAT), l’ANCE (i costruttori edili) di Trento.

    Il presidente della Fondazione Synthesis Fausto Manzana – i giornalisti alla conferenza stampa – Italo Monfredini vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione

    Nei giorni scorsi è stata costituita la Fondazione Synthesis “un ente no profit a cui è affidato il controllo della società editoriale che è stata costituita per pubblicare la nuova testata”. Manzana ha dichiarato che “la fondazione Synthesis sarà un luogo di animazione culturale, di confronto e approfondimento, di promozione e di conoscenza dei valori dell’Autonomia. Nasce con un primo, ambizioso, obiettivo: quello di portare in edicola e online un nuovo quotidiano di informazione”.

    Giornale che, sull’esempio della stampa anglosassone, darà spazio in prima pagina alle rettifiche o alle precisazioni qualora ne venga fatta richiesta. Dice ancora Manzana: “Sarà un giornale dei moderati trentini, a servizio del territorio e della comunità provinciale, che racconterà in modo costruttivo i temi della nostra terra, rappresentando in maniera oggettiva le questioni, dando spazio ai punti di vista e perseguendo un’idea forte di sviluppo del territorio nel contesto di una nuova valorizzazione dell’autonomia. Una palestra di dibattito, di qualità”.

    La denatalità, la crisi della scuola e la carenza di cultura si riversano in modo palese su una classe dirigente che non c’è. Come il giornale di cui sopra, che si impegnerà a far crescere cultura e senso di appartenenza. In città e nelle periferie, anche le più sperdute. 

    Manzana (Industriali), Monfredini (Cooperazione), Battaiola (Albergatori), Basso (Costruttori edili) e Segatta (Artigiani) hanno ribadito che “la volontà dei Fondatori non è quella di creare una voce per le associazioni di categoria, bensì uno strumento per favorire la libera discussione sui temi cruciali per il futuro del Trentino, promosso e sostenuto dall’imprenditoria trentina”.

    Mancano all’appello le associazioni dei Commercianti, peraltro ben rappresentate nei giornali di Athesia. Il gruppo altoatesino non pare aver gradito l’idea di un giornale concorrente sulla piazza trentina tanto che il mese scorso sono state depositate in Tribunale a Trento varie testate. “Per autotutela” ha dichiarato Orfeo Donatini il giornalista-presidente di SIE (che pubblica i giornali “Adige” e “Alto Adige”). Il giornale online di Bolzano “Salto” ipotizza che a breve potrebbe essere stampato da Athesia, per i lettori di Trento, un nuovo quotidiano, in sostituzione del “Trentino” chiuso il 15 gennaio dello scorso anno.

    Un tempo si sarebbe esclamato: “Troppa grazia, Sant’Antonio”. Adesso tutti i santi se li è accaparrati Fausto Manzana&C. Il quale dà appuntamento ai lettori giusto il 1° Novembre 2022.

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    Alberto Folgheraiter
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    Giornalista e scrittore. Negli anni Settanta redattore al settimanale “Vita Trentina”, alla redazione di Trento de “Il Gazzettino”, direttore responsabile di “Radio Dolomiti”. Dal 1979 al 2010 cronista alla redazione di Trento della Rai, poi capostruttura dei programmi (2007-2010); corrispondente dalla regione (1975-1996) del settimanale “Famiglia Cristiana”. Ha pubblicato 27 libri su storia, tradizioni ed etnografia del Trentino-Alto Adige. È socio di Studi Trentini di scienze Storiche.

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