Facebook Twitter Instagram
    sabato, Dicembre 9
    • Redazione
    Facebook Instagram
    Il Trentino Nuovo
    Banner Cassa Rurale
    • Home
    • I tempi
      della cronaca

      Il “giallo” del voto ladino

      24 Ottobre 2023

      Dici TV33 e trovi Ebner-Bort

      23 Agosto 2023

      In fuga dal ciclo-box

      9 Giugno 2023

      Monopattino d’inciampo

      18 Maggio 2023

      La gran Cassa di Trento

      9 Maggio 2023
    • Storia
      &
      Storie

      Cile: l’emigrazione trentina tradita

      15 Settembre 2023

      Il “contadino della storia”

      24 Maggio 2023

      La teoria della “sostituzione etnica”

      21 Aprile 2023

      Beata anoressia

      24 Marzo 2023

      I cappuccini rinunciano al convento

      15 Marzo 2023
    • Persone
      &
      Personaggi

      Alberoni che fu direttore di Sociologia

      16 Agosto 2023

      Un Masetto per Valduga

      27 Luglio 2023

      Il pittore dell’orso in gabbia

      19 Giugno 2023

      Ragozzino, un calcio nel sedere

      18 Maggio 2023

      Eusebio Chini il “fondatore dell’Arizona”

      9 Gennaio 2023
    • Villaggi
      &
      Paesi

      Rendena: il ritorno delle giovenche

      5 Settembre 2022

      Un béghel per l’Ucraina

      26 Giugno 2022

      Zambana, frane e asparagi

      22 Aprile 2022

      Fiamme Gialle e borsa nera

      9 Settembre 2021

      Una “libreria clandestina” a Grumes

      29 Agosto 2021
    • Opinioni
      &
      Confronti

      Fassa, urne senza pace

      7 Novembre 2023

      Marcantoni: “sorpreso e turbato”

      6 Gennaio 2023

      Media: Il “botto” della Befana

      5 Gennaio 2023

      Se l’autostrada perde il treno

      8 Novembre 2022

      Lasciate l’acqua dov’è

      25 Luglio 2022
    • Precisazioni
      &
      Rettifiche

      Salto: le precisazioni di Athesia

      8 Marzo 2023

      Stampa: il disagio e la memoria

      6 Settembre 2022
    • Ponti di
      dialogo

      Maschi, celibi, eterosessuali

      16 Maggio 2022

      L’ignoranza della geografia umana

      23 Marzo 2022

      I bambini e la “luna di Kiev”

      8 Marzo 2022

      Il sinodo che verrà

      25 Febbraio 2022

      Se il Web allunga la vita

      19 Settembre 2021
    Il Trentino Nuovo
    Home»Razzismo&Antisemitismo»Oltre il Reno vivono gli Jüden (9)
    Razzismo&Antisemitismo

    Oltre il Reno vivono gli Jüden (9)

    Renzo FracalossiBy Renzo Fracalossi21 Novembre 2021Nessun commento6 Minuti di lettura
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Condividi
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    La presenza degli ebrei nell’area germanica, “prima di essere divorati dalla Shoah”, scrive Renzo Fracalossi, restò per secoli marginale, almeno dal punto di vista economico. Eppure l’accanimento antigiudaico si fa dirompente nientemeno che con la penna di un monaco agostiniano, propugnatore di quella riforma che porterà alla spaccatura fra mondo latino e mondo germanico: Martin Lutero.

    Dopo aver gettato un rapido sguardo sull’antisemitismo nell’Europa latina e fra le nebbie anglosassoni, è nelle aree centrali del vecchio continente che   si sofferma adesso il nostro breve viaggio sul pregiudizio più antico. Se nelle terre tedesche l’intero medioevo è segnato dal ripetersi di pogrom e persecuzione a forte base popolare, sia in concomitanza con le Crociate, sia sulla spinta di improvvisi moti di violenza nei riguardi degli ebrei, con l’avvento dell’Umanesimo e del Rinascimento va registrato un mutamento profondo nella struttura economica e sociale della Germania, seppur divisa in molti principati e staterelli anche fra loro contrapposti.

    Coraggiosi e lungimiranti banchieri come i Fugger di Augusta o imprenditori come i Welser o gli Imhof costruiscono grandi potenze economiche. Essi monopolizzano, in poco tempo, i commerci speculando sui prodotti ed arricchendosi rapidamente, mentre la povera gente cade ancor più in miseria e per tale motivo è sempre più propensa ad assimilare questi nuovi ricchi agli ebrei. Nasce così il termine dispregiativo “christen-jüden” (“giudei cristiani”), con il quale vengono indicati i magnati delle banche e della nascente finanza tedesca, immaginando un legame fra loro ed appunto gli ebrei.

    In realtà invece il peso economico degli ebrei nel mercato economico germanico è oltremodo relativo, se non addirittura del tutto ininfluente, ma ciò non attenua il disprezzo pubblico per la “razza deicida”, usuraia e straniera, rispetto a quell’identità tedesca che si sta definendo proprio in quegli anni. Teologi, predicatori e imbonitori di ogni sorta si impossessano di questi temi e ne fanno una bandiera: semplice, comprensibile ed unificante, ma soprattutto carica di insensato odio antisemita.

    Nello stesso periodo e proprio in Germania, vede la luce l’invenzione della stampa ed anche gli ebrei ne apprendono i segreti ed iniziano a stampare i loro libri – e specialmente il Talmud – offrendo così ulteriori motivi di rancore e di critica ai bravi cristiani tedeschi, già colpiti dal malcostume morale che si è impossessato di Santa Romana Chiesa e che esige una riforma della stessa, come predicano alcuni monaci fra i quali spiccano figure quali Martin Luther, Melantone e Giovanni Calvino. In breve, le divergenze correnti fra questa predicazione di riforma ed il cattolicesimo più ortodosso si fanno evidenti sul tema della “Grazia”, sulla relazione fra “Fede” ed “Azione” e sulla differenza fra “Parola” e “Magistero”, che è poi l’insegnamento della Chiesa stessa.

    È in questo contesto filosofico e spirituale, nonché sulla base del principio “cuius regio, eius religio”, che matura anche un’idea di Stato fondata sul trittico “religione, razza e denaro” ed anche sulla costante avversione per gli ebrei. Cambia insomma la partitura, ma non gli effetti e così, nel 1542, l’agostiniano Martin Luther pubblica un volumetto dal titolo inequivocabile: “Contro gli ebrei e le loro menzogne”, gonfio di accanimento antigiudaico e carico di un linguaggio forte, nuovo e vigoroso che diventa poi base della moderna lingua tedesca.

    A questa pubblicazione, altre fanno seguito. Luther è convinto infatti che il trionfo della Riforma passa sul terreno del sangue e così si schiera con i nobili contro i contadini ed appoggia la repressione violenta di settarismi, eresie ed anche ritualità ebraiche, proprio imputando a quest’ultime un diretto rapporto con il demonio. È un argomento che premia e convince i tedeschi, pronti quindi a rifarsi sugli ebrei, anziché sui propri nobili e ricchi borghesi. Per gli ebrei si apre così una fase oscura e perigliosa, mentre la “Guerra dei Trent’anni” si incarica di mutare ancora una volta l’Europa, introducendo la figura del monarca assoluto e svincolato da ogni struttura di controllo del vecchio feudalesimo. Sarà proprio quel tipo di monarca che avrà sempre più bisogno di denaro fresco e continuo per le sue necessità espansive e per le sue politiche e gli ebrei diventeranno lentamente funzionali al nuovo sistema, anche per la loro umiltà, capacità di mettersi al servizio, contatti internazionali e liberi da ogni pregiudizio morale del cristianesimo.

    Nasce così la figura dell’“Hofjüde”, ovvero “l’ebreo di corte” che prospera e cresce all’ombra della protezione regia, anche se ciò incide sul carattere egualitario e solidaristico delle comunità ebraiche e la forbice sociale, anche dentro l’ebraismo, si allarga con grande facilità, fino a determinare distanze abissali fra pochi ebrei ricchi e la gran massa povera ed indigente.

    E’ la stagione del barocco che produce sul suolo tedesco il genio musicale di Bach e segna l’avvento di un Messia degli ebrei quando, nella seconda metà del XVII secolo, compare in Turchia Shebbetaj Sebi, acclamato da tutti i rabbini tedeschi e venerato da molti ebrei che vanno a Costantinopoli per seguire l’insegnamento di questo falso Messia.

    Fra momenti di qualche difficoltà e lunghe parentesi di relativa tranquillità, i decenni scorrono fino alla stagione dell’Illuminismo che porta con sé la ripresa dell’antisemitismo, quale componente della nuova identità nazionale tedesca che si sta forgiando grazie alle imprese di Federico il Grande in Prussia ed alla forza politica e morale di Maria Teresa d’Asburgo che diventa la “madre” del suo popolo e della cultura tedesca. Dopo la parentesi napoleonica che vagheggia uno “status” di uguaglianza per i sudditi ebrei del grande Corso e dopo la restaurazione dell’antico sistema, a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo, i fratelli Grimm pubblicano un loro “Dizionario” della lingua tedesca che al termine “Jüde” attribuisce questo significato: “Tra le loro brutte qualità spicca in particolare la sporcizia, la sete di guadagno e l’usura”, a testimonianza del radicamento profondo dei sentimenti antigiudei.

    Ma facciamo un passo indietro. Nel secolo dei Lumi, in Germania ed in Austria-Ungheria non si registrano particolari violenze contro gli ebrei, come invece avviene altrove, mentre la persecuzione prende quasi sempre forma di espulsione da un dato territorio. L’esempio più eclatante è quello rappresentato dal decreto di espulsione degli ebrei dalla Boemia nel 1744, firmato da Maria Teresa e che indica gli ebrei come spie dei prussiani con i quali esiste un aperto conflitto. Gli ebrei boemi allertano allora i propri confratelli sparsi per l’Europa e provano perfino a sollecitare l’intervento del Sommo Pontefice, mentre imponenti collette vengono avviate in ogni comunità ebraica fino a raggiungere la fantastica somma di 240 mila fiorini. Solo davanti a questo favoloso capitale l’imperatrice si smuove e consente la revoca del decreto emanato.

    Da quel momento in poi e fino allo scoppio della Grande Guerra, l’ebraismo tedesco non sembra conoscere più grandi eccessi di violenza. Solo l’avversione popolare non smette di perseguitare le comunità ebraiche finché, in ossequio ad una cultura dell’ordine e dell’obbedienza, anche il popolo si adegua alla tolleranza vigente e gli ebrei possono finalmente condurre un’esistenza tranquilla, producendo figure di grande spessore culturale ed innalzando i livelli della scienza e del pensiero tedesco. Si tratta però della calma che precede la tempesta, dentro la quale larga parte dell’ebraismo europeo verrà divorato dalla Shoah. (9 – continua)

    importante
    Condividi. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Articolo precedentePolenta e crauti su “Libération”
    Articolo successivo Addio a P. Luigi Moser jr.
    Renzo Fracalossi

    Renzo Fracalossi, è nato a Rovereto il 5 luglio 1961. Risiede a Trento dove, dopo gli studi umanistici, lavora nella pubblica Amministrazione. Presiede l'associazione culturale "Club Armonia"; è componente della "Società di Studi Trentini di Scienze storiche" e della S.O.S.A.T. Ricercatore e divulgatore, si occupa da decenni di approfondire e narrare l'antisemitismo e con esso la Shoah e di indagare la storia locale. Collabora con università e centri di ricerca europei su tali questioni ed ha all'attivo alcune pubblicazioni e contributi. È autore teatrale, iscritto alla S.I.A.E., con testi rappresentati in sede locale e nazionale.

    Articoli correlati

    Ciao-Cia, assessore per sbaglio

    5 Dicembre 2023

    Pazientate pazienti!

    3 Dicembre 2023

    La solitudine dei numeri secondi

    30 Novembre 2023

    Lascia un commento Cancel Reply

    due × quattro =

    Articoli recenti
    • Ciao-Cia, assessore per sbaglio
    • Pazientate pazienti!
    • La solitudine dei numeri secondi
    • Imbarazzante “cinema piazza Dante”
    • Cortigiani: istruzioni per l’uso
    Commenti recenti
    • Maurizio Coppi su Un ventilatore nel vento e sull’acqua
    • Maurizio Coppi su Il ministro fa il postino
    • Alberto Folgheraiter su Trippe per (Fu) gatti
    • Dario Chilovi su Trippe per (Fu) gatti
    • Federico su I traditori dell’Autonomia
    • Facebook
    • Instagram
    • Popolari
    • Recenti

    Noi “mericani tirolesi”

    7 Maggio 2021

    Beata anoressia

    24 Marzo 2023

    In 925 pro Kezich

    26 Maggio 2021

    Ciao-Cia, assessore per sbaglio

    5 Dicembre 2023

    Pazientate pazienti!

    3 Dicembre 2023

    La solitudine dei numeri secondi

    30 Novembre 2023
    Archivi
    • Dicembre 2023
    • Novembre 2023
    • Ottobre 2023
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
    • Ottobre 2021
    • Settembre 2021
    • Agosto 2021
    • Luglio 2021
    • Giugno 2021
    • Maggio 2021
    • Aprile 2021
    • Marzo 2021
    Categorie
    • Angoli di città
    • Anniversari&memoria
    • Carpe Diem
    • Dialoghi sulla panchina
    • editoriale
    • El cantòn del Filò
    • Festival dell'Economia
    • Gli anni dello squadrismo
    • I tempi della cronaca
    • Il corsivo
    • Il romanzo dello sport
    • Intervista
    • l'immagine curiosa
    • la foto curiosa
    • La via dei topi
    • Lettera dall'Africa
    • Lettera sull'Ucraina
    • Lettere dall'emigrazione
    • Libri a km zero
    • Libri&riviste
    • Media
    • mondo del credito
    • mostre&cataloghi
    • mostre&dibattiti
    • Musica&Teatro
    • Opinioni&Confronti
    • Persone&Personaggi
    • piccola città
    • Ponti di dialogo
    • Precisazioni&Rettifiche
    • Provincia e dintorni
    • Razzismo&Antisemitismo
    • reportage
    • Riflessioni del Golem
    • Scienza&Tecnica
    • Senza categoria
    • Senza parole
    • Sinodo
    • Storia&Storie
    • Testimonianze
    • tradizioni
    • Verso le elezioni
    • Villaggi&Paesi
    • Vino al vino
    About
    About

    Questo "foglio liquido" affida le proprie vele al vento della cultura e dell'intelligenza. È un natante senza padroni, a disposizione di tutti i "liberi pensatori".

    Facebook Instagram
    © 2021 Il Trentino Nuovo. Designed by Rievoluzione.it.
    • Home

    Scrivi qui sopra e premi Invio per cercare. Premi Esc per annullare.