Facebook Twitter Instagram
    giovedì, Marzo 30
    • Redazione
    Facebook Instagram
    Il Trentino Nuovo
    Banner Cassa Rurale
    • Home
    • I tempi
      della cronaca

      Assalto a “salto.bz”

      6 Marzo 2023

      L’editore Ebner dovrà pagare

      12 Gennaio 2023

      Caso Maccani, altro schiaffo alla Provincia

      23 Dicembre 2022

      Le “aquile” nuovamente impallinate

      15 Novembre 2022

      “IlT” è servito

      3 Novembre 2022
    • Storia
      &
      Storie

      Beata anoressia

      24 Marzo 2023

      I cappuccini rinunciano al convento

      15 Marzo 2023

      25 aprile 1945: le stragi di Fiemme

      24 Aprile 2022

      Meneghina: anoressia o santità?

      1 Aprile 2022

      Le “nostre” città dell’invasione

      9 Marzo 2022
    • Persone
      &
      Personaggi

      Eusebio Chini il “fondatore dell’Arizona”

      9 Gennaio 2023

      Venezia: Trentina pediatra sull’isola

      7 Gennaio 2023

      Valeria, una donna contro il golpe

      2 Gennaio 2023

      I 100 anni di Gios Bernardi

      1 Gennaio 2023

      Portò la Chiesa nel mondo del lavoro

      19 Dicembre 2022
    • Villaggi
      &
      Paesi

      Rendena: il ritorno delle giovenche

      5 Settembre 2022

      Un béghel per l’Ucraina

      26 Giugno 2022

      Zambana, frane e asparagi

      22 Aprile 2022

      Fiamme Gialle e borsa nera

      9 Settembre 2021

      Una “libreria clandestina” a Grumes

      29 Agosto 2021
    • Opinioni
      &
      Confronti

      Marcantoni: “sorpreso e turbato”

      6 Gennaio 2023

      Media: Il “botto” della Befana

      5 Gennaio 2023

      Se l’autostrada perde il treno

      8 Novembre 2022

      Lasciate l’acqua dov’è

      25 Luglio 2022

      La PAT che attende il Pat

      21 Giugno 2022
    • Precisazioni
      &
      Rettifiche

      Salto: le precisazioni di Athesia

      8 Marzo 2023

      Stampa: il disagio e la memoria

      6 Settembre 2022
    • Ponti di
      dialogo

      Maschi, celibi, eterosessuali

      16 Maggio 2022

      L’ignoranza della geografia umana

      23 Marzo 2022

      I bambini e la “luna di Kiev”

      8 Marzo 2022

      Il sinodo che verrà

      25 Febbraio 2022

      Se il Web allunga la vita

      19 Settembre 2021
    Il Trentino Nuovo
    Home»Libri&riviste»Cefis: gli intrighi e il potere
    Libri&riviste

    Cefis: gli intrighi e il potere

    L'autore, Paolo Morando (1968), è un giornalista trentino de "il Trentino", il quotidiano soppresso dall'editore a metà gennaio 2021. Il protagonista dell'ultima fatica letteraria è Eugenio Cefis (1921-2004) del quale Morando ricostruisce la vita e gli intrighi che lo portarono al vertice della Montedison. "Eugenio Cefis: una storia italiana di potere e di misteri" è edito da Laterza. Da giornalista d'inchiesta, assieme alla biografia di Cefis prende in esame e disvela molti misteri che hanno attraversato l'Italia nella seconda metà del XX secolo: dalle tragiche morti del presidente dell’ENI Enrico Mattei (1906-1962) e di Pierpaolo Pasolini (1922-1975) ai poteri occulti della loggia massonica P2.
    Carlo MartinelliBy Carlo Martinelli21 Aprile 2021Nessun commento6 Minuti di lettura
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Condividi
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    La collezione degli ex voto Per Grazia Ricevuta, le bambole Lenci, le trattative con i guerriglieri in  Biafra, l’incidente aereo che si porta via Enrico Mattei (un delitto? è più di un sospetto), una canzone di Rino Gaetano (cosa filava Berta, esattamente?), la Resistenza e la Repubblica partigiana dell’Ossola, la P2, Fanfani e la repubblica presidenziale (solo abbozzata?), un’altra collezione: quella delle biografie di briganti, la veggente Angela Volpini, l’Agente Zeta, il discorso all’Accademia  militare di Modena, i fanghi rossi inquinanti in Toscana, la “guerra” con i partiti, la tragedia di Stava quando i bacini di decantazione di Prestavel rovesciarono il loro fango di morte sulla valle, i colloqui dell’economista Giulio Sapelli nel “buon retiro” di Zurigo, la razza padrona e il “Superpotere” (suo e del suo acerrimo rivale, l’Avvocato Agnelli), l’Italia che esce dal fascismo, l’Italia della ricostruzione, l’Italia del boom, l’Italia della strategia della tensione e delle lotte operaie e studentesche, l’Italia della Borsa e dei profitti vertiginosi, la finanza cattolica e i contratti petroliferi con i sovietici, il “Petrolio” profetico di Pier Paolo Pasolini e la mafia (o è una firma buona per tutte le stagioni?) che fa sparire il giornalista Mauro De Mauro. Ovviamente: l’Eni e la Montedison, la Montedison  e l’Eni.

    Ci fermiamo qui. Anche se undici pagine di indice dei nomi e sedici di fonti e bibliografia parlano chiaro: questa lista potrebbe occupare molto altro spazio. Tutto quello –  e sono 392 pagine fitte – che Paolo Morando si è preso per il suo nuovo, rapinoso saggio, in libreria per i tipi di Laterza (20 euro, da spendere senza dubbio alcuno). 

    Così come era successo per i suoi precedenti titoli (tutti Laterza: “Dancing Days, i due anni che hanno cambiato l’Italia”; “’80. L’inizio della barbarie” e “Prima di piazza Fontana. La prova generale”) la previsione è facile quanto certa. Questo suo “Eugenio Cefis. Una storia italiana di potere e misteri” farà il pieno di recensioni, di copie vendute, di inevitabili polemiche e dietrologie (siamo in Italia, bellezza, il Paese dove la verità non è mai certa e gli accomodamenti del potere e attorno al potere sono il mestiere di molti).

    Un pieno meritato per il giornalista trentino (è stato alla “Cronaca di Verona”, al “Mattino dell’Alto Adige”, a  “l’Adige” e  al “Trentino”, ora scrive per “Huffington Post”, “Internazionale” e sul blog “minima&moralia”) che nel tempo si è ritagliato sempre più uno spazio da storico, sapientemente in bilico tra cronaca, costume, politica, sempre scavando, sempre curioso, sempre civilmente attento. Gli è così riuscito di conquistare un ruolo riconosciuto ed importante, curiosamente al fianco di un altro storico trentino, quel Francesco Filippi che smonta le bufale fasciste e fascistoidi con altrettanta perizia e competenza. 

    Non era una impresa facile quella di raccontare la vita di un uomo, Eugenio Cefis (nato giusto cento anni fa) che della riservatezza (ai suoi imponeva di essere citato come “il presidente”, senza che vi fosse aggiunto il nome e il cognome…) aveva fatto la sua bandiera. Morando vi è riuscito forte della sua specialità: infaticabile rovistatore di archivi (cartacei o in rete che siano), onnivoro lettore, scrupoloso intervistatore (e alcune delle interviste di questa sua vertiginosa indagine lo ribadiscono, a partire da quelle ai familiari: ci credereste? nessuno, prima, aveva mai pensato di chiedere loro qualcosa).  Forte anche dell’adesione convinta ad una amicizia. Perché il tarlo di siffatta indagine biografica su quello che è stato uno degli uomini più potenti e misteriosi d’Italia glielo ha instillato, negli anni, l’amico Luca Dal Bosco, noto film maker trentino. Morando non solo gliene dà atto. Lo omaggia – omaggiando sua maestà il cinema, del quale sono entrambi devoti consumatori – scegliendo di assegnare cinque titoli cinematografici ai cinque grandi capitoli (ognuno dei quali a sua volta declinato in cinque “sottocapitoli”: un 5X5 che ritorna, eccome, riguardo a Cefis…) del libro. Lo stato delle cose, Sentieri selvaggi, Orizzonti di gloria, Il lungo addio, La caduta degli dei. In ogni titolo Cefis lo si può ritrovare, garantito.  Saggio che ha la struttura di un giallo, ma forte di un impianto di ricerca che resta saldo anche quando deve riferire di episodi e personaggi che rasentano il grottesco e l’incredibile, “Eugenio Cefis” ci aiuta a capire come siamo stati e, forse, come stiamo diventando. Per questo resta capitolo denso ed emozionante quello che ruota, “antropologicamente”, attorno a Pier Paolo Pasolini. 

    Dimenticavamo: Morando chiude il suo libro con la rivelazione di un clamoroso retroscena  – a dir poco – sulla morte di Mattei e si concede, quasi di passaggio, una annotazione pungente. In rete troverete che Cefis è morto a Lugano il 28 maggio del 2004. Sbagliato. E’ morto tre giorni prima: ed anche questo particolare aiuta nella (ri)costruzione della sua vita. Il resto lo affidiamo, in parte, alle note di copertina che accompagnano questo libro, importante come tutti quelli che cercano, ostinatamente, di saperne e capirne di più. Il che, specie nelle cose dell’economia, è tutt’altro che facile, anche in democrazia. 

    Bene, sappiate che “Eugenio Cefis è stato per anni uno degli uomini più potenti d’Italia. Secondo molti, il più potente: la politica al suo servizio, i rapporti con i servizi segreti, le accuse di progettare disegni eversivi, fondi neri, dossier e intercettazioni telefoniche. Un grande burattinaio della Repubblica, capace di nutrire per oltre mezzo secolo una inarrestabile leggenda nera. Ma che cosa c’è di vero? Tenente dell’esercito del Regno, capo partigiano in Val d’Ossola, braccio destro all’Eni di Enrico Mattei, di cui divenne successore. E poi la scalata a Montedison. Fino al colpo di scena del 1977: le dimissioni da presidente del colosso chimico e l’espatrio in Svizzera, con un immenso patrimonio personale. Un improvviso abbandono della scena pubblica di cui era stato a lungo uno dei principali protagonisti. In mezzo, una miriade di polemiche giornalistiche, scandali e inchieste, da cui uscì miracolosamente indenne. Una coltre di sospetti alimentati dalla sua leggendaria riservatezza: le sue interviste si contano sulle dita di una mano, rarissime le foto, inesistenti i filmati in cui compare. La leggenda nera, che da sempre lo avvolge, dopo la sua morte si è arricchita a dismisura, con Cefis messo in correlazione con le morti di Mattei, del giornalista Mauro De Mauro e di Pier Paolo Pasolini. E poi la P2, di cui è stato indicato come il fondatore”.

    Un profilo autentico e senza sconti: chiude così la nota di copertina. Confermiamo. E aggiungiamo: un profilo anche sorprendente, per molti aspetti. Ben scavato, Paolo Morando. 

    (Questa recensione, inizialmente apparsa su Facebook, è stata poi ospitata dal sito Articolo 21. org ed ora approda qui) 

    il volume su “Eugenio Cefis, una storia italiana di potere e misteri”- l’autore, il giornalista e scrittore Paolo Morando
    Eugenio Cefis Paolo Morando
    Condividi. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Articolo precedenteLa Gianna del “camin che fuma”
    Articolo successivo La strage dei Trentini in Algeria
    Carlo Martinelli

    Carlo Martinelli è nato a Trento, nel 1957. Giornalista, scrittore, ex libraio, devoto alla carta. E’ autore di “Storie di pallone e bicicletta“, “Un orso sbrana Baricco”, "Campo per destinazione", "Un partigiano insulta Depero", "Antialmanacco del calcio". Per vent’anni ha lavorato all’”Alto Adige” (quotidiano del quale tuttora cura la pagina Libri) e al “Trentino” (vi ha scritto dal 30 marzo 1980 al 15 gennaio 2021). E’ stato per cinque anni responsabile de “Il Trentino” e di “Poster Trentino”, riviste della Provincia autonoma di Trento. Se in rete trovate Archivio Martinelli e POCOlibri, restituiteglieli. Sono suoi.

    Articoli correlati

    Le spine dell’infanzia rubata

    18 Marzo 2023

    Irene Bronzetti “sorella d’Italia”

    3 Marzo 2023

    L’abecedario delle parole perdute

    23 Dicembre 2022

    Lascia un commento Cancel Reply

    1 × 5 =

    Articoli recenti
    • Destra e sinistra pari non sono
    • Orrore! Il David ha il pisello
    • Manganello e olio di ricino
    • Beata anoressia
    • Tra gregari e Santuari
    Commenti recenti
    • Corrado Zanol su Beata anoressia
    • Alberto Folgheraiter su Beata anoressia
    • Corrado Zanol su Beata anoressia
    • Alberto Folgheraiter su Il tetto e la tetta (del téta)
    • Giacomini Alessandro su Il tetto e la tetta (del téta)
    • Facebook
    • Instagram
    • Popolari
    • Recenti

    Noi “mericani tirolesi”

    7 Maggio 2021

    Beata anoressia

    24 Marzo 2023

    In 925 pro Kezich

    26 Maggio 2021

    Destra e sinistra pari non sono

    27 Marzo 2023

    Orrore! Il David ha il pisello

    26 Marzo 2023

    Manganello e olio di ricino

    24 Marzo 2023
    Archivi
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
    • Ottobre 2021
    • Settembre 2021
    • Agosto 2021
    • Luglio 2021
    • Giugno 2021
    • Maggio 2021
    • Aprile 2021
    • Marzo 2021
    Categorie
    • Anniversari&memoria
    • Dialoghi sulla panchina
    • editoriale
    • El cantòn del Filò
    • Gli anni dello squadrismo
    • I tempi della cronaca
    • Il corsivo
    • Il romanzo dello sport
    • Intervista
    • l'immagine curiosa
    • La via dei topi
    • Lettera dall'Africa
    • Lettera sull'Ucraina
    • Lettere dall'emigrazione
    • Libri a km zero
    • Libri&riviste
    • mostre&cataloghi
    • mostre&dibattiti
    • Musica&Teatro
    • Opinioni&Confronti
    • Persone&Personaggi
    • piccola città
    • Ponti di dialogo
    • Precisazioni&Rettifiche
    • Provincia e dintorni
    • Razzismo&Antisemitismo
    • reportage
    • Scienza&Tecnica
    • Senza categoria
    • Senza parole
    • Sinodo
    • Storia&Storie
    • Testimonianze
    • tradizioni
    • Villaggi&Paesi
    • Vino al vino
    About
    About

    Questo "foglio liquido" affida le proprie vele al vento della cultura e dell'intelligenza. È un natante senza padroni, a disposizione di tutti i "liberi pensatori".

    Facebook Instagram
    © 2021 Il Trentino Nuovo. Designed by Rievoluzione.it.
    • Home

    Scrivi qui sopra e premi Invio per cercare. Premi Esc per annullare.