Senza scomodare il Golem, che se ne sta rintanato nel castello di Praga, ci tocca intingere la penna e prender nota che i nuovi sovrani dell’autonomia provinciale tridentina soffrono di carenza di segno. Una regola di ermeneutica storica dice che più il potere vacilla e più aumentano i segni esteriori dello stesso. Infatti, la tiara o il triregno del Papa fu introdotto nel Medioevo, al tempo della crisi del papato di Roma, per sottolineare con quel copricapo il triplice potere del pontefice: padre dei re, rettore del mondo, vicario di Cristo.
Non siamo a tanto, ma il ritorno e il ricorso all’auto blu da parte del neo presidente del consiglio provinciale di Trento rimanda al medioevo della prima Repubblica quando le vetture di colore da cerimonia scorrazzavano per il Belpaese, precedute e seguite da polizia e carabinieri con lampeggiante e sirene spiegate. Ma era un’altra era, un altro mondo. Del quale, almeno su questo specifico tema, non si sente nostalgia.
Ora, il presidente già sindaco di Ala, Soini, che è passato dalla città del Velluto ai velluti di via Manci, ha sentito la necessità “per risparmiare” di rispolverare l’auto blu. Mica una nuova, per carità. Una vettura di secondo sedere, di quelle dimenticate nel parco-macchine della Provincia, condotta da un autista di seconda mano, magari un usciere che ne ha le tasche piene di far la guardia al portone del Palazzo (che, detto fra noi, si apre da solo).
Ecco, la notizia in sé sarebbe risibile (in fondo, un’auto blu in tinta col completo blu istituzionale non si nega a nessuno, non è vero?) se non fosse che i “guardiani della Rivoluzione”, i componenti di minoranza dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Provinciale non solo non hanno avuto niente da ridire (men che meno da ridere) sulla richiesta-proposta del presidente Soini. L’hanno approvata. Le cronache riportano infatti il voto favorevole della consigliera Chiara Franzoia del PD e del consigliere, già vicesindaco di Trento, Stanchina di Campobase. La consigliera Demagri, di “Casa Autonomia” si è astenuta. Coloro che dovrebbero vigilare sull’azione del Presidente e suggergli, “amichevolmente” con una “moral suasion”, un po’ di moderata modestia istituzionale, non solo evitano il suggerimento ma approvano. Magari, quella vettura, per “risparmiare” potrà essere usata in “car sharing” dall’intero ufficio di presidenza. Del resto, lo abbiamo già scritto ma “repetita juvant”, la prima delibera della Giunta Regionale del Trentino-Alto Adige, nel 1948 fu l’acquisto di una bicicletta “da usarsi, a turno, dai singoli assessori”. Ecco, con tutte le piste ciclabili che l’ottimo sindaco di Trento, Ianeselli, sta approntando in giro per la città si potrebbe suggerire ai nostri eroi prestati alla politica (e con rimborso spese per l’auto personale usata a fini istituzionali) il ritorno a un più sobrio mezzo di locomozione: pedalare, gente, pedalare.