Sabato 21 gennaio, a Bivedo, il villaggio del Bleggio dove è vissuto, i funerali di Tomaso Iori, trovato morto in casa dal figlio Christian. Aveva 78 anni, gli ultimi passati ad accudire il “suo” museo della scuola, ricavato nell’edificio di Rango dove andarono a lezione generazioni di bleggiani. Compreso Marcello Farina, la cui mamma faceva la maestra, e che dirà la messa del funerale. A conclusione del rito sarà letta una lettera che l’amico “merican” del Tomaso, Louis Brunelli, ha inviato alla famiglia e a iltrentinonuovo.it. La mettiamo on line così come l’ha scritta, nella lingua che il Louis parla quando viene a Cavaione, terra d’origine dei suoi genitori, e che ha appreso nei “filò”, in casa, nel Village di New York dove è nato nel 1941.
“Il Bleggio ha perso il grande personaggio di Tomaso Iori, veramente il nos fradel. In inglese disem che la sua memoria sia una benedizione… veramente in vita e ades in morte rimanerà sempre una benedizione, un dono a tutti noi che siamo stati arrichiti dalla sua presenza, i suoi servizi, la sua generosità e la sua amabile gentilezza. Tomaso era una rara persona… pu studia`dei studiadi, pu dedicato dei sindaci, pro lochi, APT e I municipi delle Giudicarie. Lo pensavo come il gran impressario della val creando mostre e il suo museo, presentazioni a studenti trasportati da varie scuole del Trentino e ai visitatori dei mercatini. Tomaso aveva una curiosità intelletuale per tante cose e accanto a una creativita` a insegnare e condivider I suoi pensieri e sogni. Incontrandolo non poteva resister la tentazione di codivider i suoi pensieri quasi come una fontanella. Con queste disposizioni e senza aiuto dei municipi e APT, Tomaso e` diventato archeologo formando una squadra di giovani che lo seguivano come fosse il “pied pipper”, il pifferaio a scavare i terreni in cerca di pezzi di ceramica antica propri vizin alla nossa casa familiare dei Gaetani a Rango. Trovando tali pezzi, Tomaso diventò lo studioso della storia della nossa gent. Lui serviva come pseudo giornalista girando a ascoltare e sentir da studiosi, esperti, prediche o solo qualche antigiano o veciot recitando la sua poesia…e poi trasmettendo in modi digitali come la sua rivista semestrale ai suoi amici. Perciò esiste na litania dei suoi servizi e competenze e contribuzioni. Ma ghe na cosa piu fondamentale al riguardo la personalità di questo nos fradel…
Quando moriva qualche d`un, gli antichi Greci non domandavano che aveva fat il defunto in vita. Invece, i domandavano se il defunto aveva… passione. Orco, Tomaso era appassionato e passione era la chiave a capirlo e definirlo. La sua passione per le sue cose era l`instrumento della sua transparenza e la sua credibilita`percio`era contagiosa.
Tomaso era il mio amico speciale, una fratellanza ecezionale. La mia esperienza con uomini del Trentino sia amici, conoscenti, o paesani che tal uomini sono piu o meno chiusi quasi in modo nordico. Tipico quando li incontro sia in piazza o osteria dopo due o tre scambi, sento il solito frase di uscire: Louis, gho da nar. I me spetta! A quella frase, mi meto a rider in testa o sotto i baffi e penso: orco, forse sono diplomatici internazionali come il Henry Kissinger o hanno riunioni geopolitiche o forse che i li spetta sono le galline! E` difficile a definire una amicizia fra due uomini ma si legge nelle Scritture: “Un buon amico è una benedizione di Dio”, (1 Samuele 18:3). I nossi dialoghi erano frequenti sia nella mia cucina a Cavaione o per telefono o quando viaggiavamo per anni e anni insema alle varie valli del Trentino e il Sudtirol per ricerca per la mia revista “el Filò” o quando facevo le mie presentazioni al riguardo Nadal o andando al Bienale di Venezia. Aperti l’un con l’altro, contracambiavano i nossi idee, pensieri sia delle nosse famee, la politica, le nosse differenze come cittadini di due paesi cosi diversi…de tut.
Finalmente, nella nossa consapevolezza cristiana, credo che rimaniamo uniti nella communione eclesiale percio` lo penso con un sorriso perché avrà già sentito. “Bravo, servo buono e fedele: entra nella gioia del tuo Signore” e da noi: Grazie, caro Tomaso per tutto quel che hai fato per noi.