Sabato 29 ottobre, a Cavalese, il congresso regionale degli ortopedici e traumatologi per confrontarsi (prima della ripresa della stagione dello sci) su lesioni e fratture di una porzione della gamba, il piatto tibiale. È uno dei numerosi incontri fra medici, con la partecipazione di specialisti da fuori regione, le cui ricadute potranno poi riversarsi su coloro che, doloranti, si rivolgeranno alla traumatologia ospedaliera.
Non di solo Covid vive (e muore) la popolazione. Anche se negli ultimi due anni la pandemia ha monopolizzato le corsie degli ospedali e le pagine dei giornali, i medici si sono dovuti occupare pure di altro. La traumatologia e la chirurgia ossea, tanto per gradire. Ormai è una costante degli ultimi anni: in provincia di Trento i chirurghi ortopedici compiono oltre ottomila interventi. In prima linea e non da oggi gli ospedali prossimi alle piste da sci: Cavalese, Tione e Cles. In provincia di Bolzano, gli ospedali di Bressanone e di Merano.
Spiega il dott. Marco Molinari, primario ortopedico di Cavalese, co-presidente del congresso assieme al suo collega di Bressanone, il dott. Christian Schaller: “È vero che gli ospedali più prossimi alle piste da sci raccolgono buona parte dei traumi, vedono un impegno esponenziale, anche numerico, stagionale e sono in (e la) prima linea, ma ormai la diffusione delle stazioni sciistiche è ubiquitaria su tutto il territorio regionale. Sono alti anche i numeri dei traumi sci-correlati che devono sostenere Brunico, Bolzano, Trento e Rovereto”.
Ecco perché una volta l’anno, ma accade anche con le altre specialità medico-chirurgiche, si tengono i “congressi” ai quali sono invitati i professionisti della materia trattata.
A fine settimana, a Cavalese, si parlerà di fratture della tibia ed al congresso, al quale parteciperanno circa 200 tra ortopedici e chirurghi, saranno illustrate le ultime pratiche messe in atto per risolvere o limitare i danni da lesioni “favorite anche da una diffusa pratica sportiva a tutte le età”.
Spiega il dott. Marco Molinari, che, con la sua équipe, ha organizzato l’incontro di Cavalese: “Una parte dei lavori scientifici presentati al congresso dovrebbe chiarire aspetti che poi si possano tradurre in pratica utilità per la nostra attività clinica”. Quanto alla seconda parte “sarà dedicata alla patologia traumatica detta del piatto tibiale, argomento a noi molto “quotidiano” per la particolare frequenza osservata soprattutto durante la stagione invernale quale sfortunata conseguenza della pratica degli sport invernali che caratterizza diffusamente l’economia della regione”.