Chiuse le urne dei referendum (falliti) e delle amministrative (in giro per l’Italia resta il secondo turno di ballottaggio), sulla piazza trentina si arrotolano le maniche e si comincia a grufolare. L’aspirazione: mettere mani e piedi nel piatto e il sedere sulla poltrona. Da qui a un anno. Una campagna elettorale da circensi della politica, con giravolte e tripli salti mortali. Ma alle viste ci sono anche le elezioni politiche di primavera, con i collegi elettorali che dovranno essere ridisegnati. Lo impone la purga fatta trangugiare dai populisti un tanto al chilo alle vecchie volpi del parlamento nazionale. Palla al centro e pedate a destra e manca.
Toh! Chi si rivede… Sta partendo, in questi giorni il nuovo tour del “Circo Barnum” che si esibirà nella nostra regione da oggi e fino all’ottobre 2023. Venite e vedrete animali rari e imprevedibili; giochi di prestigio sempre nuovi; vallette e valletti in costume tirolese e domatori di formiche. Venite! Divertimento sicuro e magari anche qualche “contributo”, tanto per rendere più gradevole la partecipazione.
Anzitutto un numero da grandi prestigiatori e cioè l’evoluzione in chiave tattica di chi, forse aspirando a dimostrare un nuovo macchiavellismo da bar, prova a “far fuori” i suoi ex compagni di strada, nel frattempo confluiti altrove a destra, senza fare i conti con la Giorgia nazionale ed il convitato di pietra del consenso: in crescita il suo e in declino quello dei suoi partner in pista.
Con una originalità veramente fuori dal comune, ecco poi chi ci ripropone, sotto il grande tendone del circo, il suo numero migliore: quello di decidere di non decidere mai. Ammaestrati all’alta scuola delle pulci, diretta con rara maestria da sempiterno mago, questi artisti sono pronti a saltare dove più si lucra: destra, sinistra, sotto, sopra, di lato, giù, su, purché convenga a pochi eletti e soprattutto al “Segretario particolare galattico-astrale con funzioni di ispezione del territorio generale” che agisce all’ombra del MART.
E poi ancora. Sulla pista a destra si esibiscono alcuni artisti del niente: niente riforme delle Comunità di Valle, niente nuova legge elettorale, niente di qua, niente di là, confidando che ciò serva ad andare avanti al centro contro gli opposti estremismi.
Sulla pista di sinistra invece, direttamente dalle indimenticate “botteghe oscure” dove si è forgiato, compare, in tutta la sua maestosità, l’artista dell’immobilità più totale, perché maestri si nasce e non si diventa. Un’enorme massa ferma nella più totale capacità di un severo autocontrollo, per non agitare nemmeno un muscoletto del viso. Mai e qualunque cosa accade. Complimenti. Un numero impareggiabile ed inimitabile di alta scuola.
Ma non basta. Al centro del tendone si esibisce una famiglia di grandi prestigiatori provenienti da varie scuole di formazione, fra i pochi al mondo in grado di far apparire e scomparire tutto con straordinaria velocità: da Campo Trentino a Campo Base, passando per Campo Carlo Magno, al fine di dimostrare al pubblico che è meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
Infine, isolati su trapezi solitari, ecco i funamboli del tutto e del suo contrario. Muovendosi fra le Cinque Stelle del carro minore (sarebbero sette ma siamo in epoca di crisi) e scivolando leggiadri fra un’Onda presente ed una Futura fanno il loro “pezzo”, convinti che il pubblico li veda volteggiare sopra la pista. In realtà il pubblico è già tutto fuori a comperare popcorn, lasciando le sedie della platea vuote. Alcuni artisti accorrono subito, perché al circo non si possono mai lasciare sedie vuote: qualunque siano.
Ed è subito sera! Anche se siamo solo all’inizio della tournée.
Il tendone verrà alzato nella già testata Music Arena ed è disponibile ad ospitare fino a 542.166 persone (al 31.12. 2020). Si assicura che il contratto sottoscritto con gli artisti è proprio un capestro. Si assicura la massima sicurezza. Si assicura che verranno allontanati e rimossi tutti coloro che porranno dubbi, domande, quesiti, incognite e quant’altro. Tutti debbono applaudire, credere e obbedire in formazioni compatte e secondo le disposizioni del Ministero della vera Cultura Popolare, per la gloria dei più alti destini della patria trentina.