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    editoriale

    (Fu) gatti e (Mac) cani

    Alberto FolgheraiterBy Alberto Folgheraiter8 Giugno 20221 commento7 Minuti di lettura
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    Un’indagine della rivista inglese “New scientist” (rilanciata da “Focus”) su “cani e gatti: chi è il migliore”? ha messo a confronto i due animali domestici. Una sorta di gara “scientifica” su quale delle due specie sia prevalente. Nel confronto, sono state prese in esame caratteristiche fisiche o di comportamento (“cervello, storia condivisa con l’uomo, legami, popolarità, capacità di comprensione, problem solving, trattabilità, impatto ambientale, utilità”). La somma delle comparazioni per ogni singolo tema ha portato a far scrivere che i cani battono i gatti per 6 a 5. A cominciare dal cervello: 64 grammi di materia cerebrale per i cani contro 25 grammi per i gatti.

    Prendiamo spunto dall’indagine britannica sugli animali per riaffrontare il tema che in questi giorni tiene banco e cicaleccio nelle stanze del palazzo delle aquile, in piazza Dante a Trento. Vale a dire la defenestrazione (lett. Eliminazione di persone che si gettano dalla finestra) di uno stimato dirigente del servizio di polizia amministrativa della Provincia autonoma di Trento. Il reo aveva sollevato dubbi e perplessità in merito alla sicurezza dell’area dove si sarebbe dovuto tenere, come poi si è tenuto, il concerto da 120 mila spettatori del principe del rock italiano Vasco Rossi.

    Sui cui costi diremo più avanti. Intanto occupiamoci della guerra tra (fu) gatti e (mac) cani (copyright di erpi).

    “Smarriti, delusi, angosciati da questo provvedimento” e “consapevoli che questa decisione procurerà alla nostra struttura grandi difficoltà”, otto collaboratori del servizio di Polizia Amministrativa hanno scritto un’accorata lettera-appello al presidente della Provincia, Fugatti, all’assessore Failoni, al segretario generale Paolo Nicoletti, ai dirigenti generali Sergio Bettotti e Luca Comper. 

    La lettera dei dipendenti del servizio di Polizia Amministrativa e il dott. Marzio Maccani

    “Apprendiamo che in data 31 maggio 2022 con deliberazione n. 796 la Giunta Provinciale ha deciso di togliere l’incarico di Dirigente del servizio di Polizia Amministrativa al dott. Maurizio Maccani. Visto che il provvedimento è classificato come documento riservato, a noi e alla cittadinanza non è dato sapere quali motivazioni abbiano portato a questa grave decisione. 

    Al nostro Dirigente è stato tolto l’incarico che occupava da due anni, dopo una regolare procedura concorsuale, ma che aveva già svolto per circa tre decenni, autorizzando all’incirca 50mila eventi in provincia di Trento. La sua firma è anche su provvedimenti di grande rilievo che hanno consentito, ad esempio, il transito del giro d’Italia, le partite di calcio professionistiche, le sagre o la corsa automobilistica Trento-Bondone.

    Possiamo dire che durante la nostra collaborazione con il dott. Maccani abbiamo potuto constatare come lui abbia sempre svolto il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e preparazione professionale, maturata durante la sua lunga esperienza e pratica. È un dirigente che sa fare, competente, qualificato, esperto e capace, di ciò consapevole. 

    E, aggiungiamo, nel suo lavoro ha sempre dato il meglio di sé con il massimo impegno. È sempre stato apprezzato per la sua professionalità, senso di servizio e giustizia verso i cittadini, soprattutto gli ultimi.

    Non si è mai limitato a fare solo lo stretto necessario, ma si è sempre dato da fare con impegno. Non tutti i momenti sono lineari e sereni, talvolta si usano toni esasperati, ma questo capita a tutti, l’importante è potersi addormentare con la certezza di aver fatto le cose senza barare, senza ingannare, senza compiacere o per l’omino avendo agito sempre in buona fede. La correttezza paga (soprattutto nelle relazioni positive con gli altri), il suo contrario forse da risultati nell’immediato ma alla lunga è deleterio per qualsiasi professione, autonoma o dipendente. 

    Dopo la sua rimozione ci siamo quindi interrogati su cosa veramente serva sul lavoro per essere apprezzati! A questo punto ci sorge spontanea una domanda: assumersi la responsabilità delle proprie azioni e argomentazioni, con coscienza, coerenza ed onestà di pensiero (anche andando contro l’opinione dei più), è una colpa? Siamo rimasti smarriti delusi e angosciati di questo provvedimento. Ci dispiace che la professionalità del dott. Marzio Maccari non sia stata vista dei vertici provinciali e siamo consapevoli che questa decisione procurerà alla nostra struttura grandi difficoltà”.

    Intanto qualche difficoltà sembrano provocarla i conti della spesa per il mega concerto del 20 maggio scorso. Anche perché dove è stabilito che fra i compiti istituzionali della Provincia rientri l’organizzazione di un concerto? Esiste un ente funzionale a ciò preposto, il Centro Servizi culturali del “S. Chiara”, mai coinvolto in alcuna fase della predisposizione e dell’organizzazione del concerto, come ha candidamente ammesso il suo presidente, l’ex senatore Sergio Divina. Tant’è che un “contratto-capestro”, come ha definito gli accordi Provincia-staff di Vasco Rossi, lui non lo avrebbe mai firmato. 

    Di più: per rispettare i tempi del calendario e predisporre l’area del concerto, la Provincia si è dovuta avvalere delle strutture e degli uomini della Protezione Civile. Ma per farvi ricorso, il 3 maggio 2022 Fugatti è stato costretto a emanare un’ordinanza dal titolo “Evento eccezionale” come fosse un terremoto o un’alluvione.

    I costi dell’intervento sono presto detti: 110 mila euro per allestimenti aree esterne e relative vie di ingresso e di uscita (il collo di bottiglia che aveva fatto sollevare dubbi al dirigente Maccani). Altri 50 mila euro per il ripristino “post-intervento”; 100 mila euro per personale aggiuntivo; 350 mila euro per gestione rifiuti e pulizia dell’area, vigilanza e altre spese; per la gestione dei parcheggi e della mobilità: 179 mila euro; per indennizzi connessi all’occupazione di suolo altrui “e per eventuali danni post-evento” 200 mila euro; per assistenza, soccorso e vigilanza 48 mila euro; per i servizi di trasporto pubblico: 250 mila euro; trasporti ferroviari, rimborsi alla A22 per l’esenzione dai pedaggi Trento-Rovereto Nord: 50 mila euro; per il soccorso sanitario 97.600 euro. Il tutto per la non disprezzabile spesa di 1milione 604 mila e 600 euro.

    A questa messe di pubblico denaro vanno aggiunti: 2 milioni 991mila 338 euro per la sistemazione dell’area San Vincenzo; 31.720 euro “per servizi di ingegneria per la modellazione dell’esodo in emergenza” (cioè, per verificare a tavolino le vie di fuga in caso di necessità). Altri 23.821 euro per l’affitto di alcuni terreni di privati contigui all’area di San Vicenzo. Il totale fin qui: 4.641.479 euro.

    Non è stata quantificata nel dettaglio la spesa per il personale della Provincia e dello Stato (polizia, carabinieri, guardia di finanza) impegnato oltre l’orario di servizio. Una stima a spanne porterebbe a un ulteriore esborso di pubblico denaro per circa 1 milione e mezzo di euro. Facendo con ciò lievitare ulteriormente il costo complessivo dell’“evento eccezionale” a 6 milioni, 151 mila e 479 euro.

    Saremmo parziali e con ciò passibili di deferimento al consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti se non dessimo conto anche dei ricavi. E cioè dei circa 450 mila euro incassati per i 25 mila parcheggi a pagamento. In verità questo rigagnolo dovrebbe essere finito nelle casse del comune di Trento, non già in quello della Provincia che ha provveduto all’organizzazione, alla spesa e a mietere una messe di consensi.

    Dopo tanta spesa vi risparmiamo, ma solo temporaneamente, il dettaglio del contratto stipulato dalla Provincia con le due società che hanno organizzato il concerto inaugurale del tour di Vasco Rossi: La Big Bang srl e la Giamaica srl, entrabe di Bologna. Le quali, trovando tanta prodigalità nel superfan di Vasco Rossi che, temporaneamente, siede in piazza Dante, si sono leccate i baffi e spellato le mani per gli applausi. Oneri al pubblico e affari ai privati. Un tempo gridavano “Roma ladrona”. 

    Nel via vai dell’elicottero, messo a disposizione dalla Provincia alla rock star, è rimasta a mezz’aria una delle clausole contemplate dal contratto. E cioè l’intitolazione di una strada, di una via, o di qualcosa del genere, al geniale musicista di Zocca. Tanta deferenza, di solito, si riserva agli scomparsi, pertanto lunga vita a Vasco Rossi. E comunque, non si è provveduto perché Vasco Rossi, toccando ferro o qualcos’altro, pare abbia gentilmente declinato l’offerta. Tuttavia, per non sprecare tanta prodigalità, un suggerimento al leader Maximo di piazza Dante lo azzardiamo noi. Provveda a intitolare una piazza al dott. Marzio Maccani. In alternativa va bene pure una finestra: quella dalla quale, di questi tempi, si gettano i dipendenti scomodi.

    importante
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    Alberto Folgheraiter
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    Giornalista e scrittore. Negli anni Settanta redattore al settimanale “Vita Trentina”, alla redazione di Trento de “Il Gazzettino”, direttore responsabile di “Radio Dolomiti”. Dal 1979 al 2010 cronista alla redazione di Trento della Rai, poi capostruttura dei programmi (2007-2010); corrispondente dalla regione (1975-1996) del settimanale “Famiglia Cristiana”. Ha pubblicato 27 libri su storia, tradizioni ed etnografia del Trentino-Alto Adige. È socio di Studi Trentini di scienze Storiche.

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    1 commento

    1. Paolo Ghezzi on 8 Giugno 2022 11:13

      Bravo Alberto Folgheraiter che rimette in fila i fatti indicando i misFatti di FuGatti che però ha una faccia di bronzo e una pelle da alligatore e rimane beatamente indifferente alla libera informazione e alla democratica indignazione…

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