Durante i lavori, prima della pausa estiva, in Consiglio Provinciale, a Trento, si è discusso anche del “Centro Studi sull’Autonomia”, istituito con l’art. 21 del disegno di legge di assestamento del bilancio provinciale. È l’ennesimo “giocattolo” per gli autonomisti che, come falene, sono attratti dalla luce (effimera) degli attuali reggitori del Palazzo delle Aquile. Una regola di ermeneutica storica dice che più il potere vacilla e più aumentano i segni esteriori dello stesso.
La campagna elettorale entra nel vivo. Divina e Fugatti incrociano le spade e già si annuncia la biografia con le origini e la scalata verso il Potere del presidente uscente, affidata allo stesso Ghostwriter che, a suo tempo, decantò le gesta del “principe” Dellai. C’è un precedente illustre. Nel 1978, anche allora tempo di campagna elettorale, fu data alle stampe una biografia dell’on. Flaminio Piccoli per la penna del prof. Manlio Goio.
Quanto all’autonomia, essendo stata sgovernata adesso vara un Centro Studi. Alla memoria? Intanto nel Palazzo si cerca il nome del futuribile direttore. Purché sia di provata autonomia dal potere. Il Golem sa già chi sarà il prescelto.
Sempre più incuriosito osservo, dalla finestrella di questa mia soffitta praghese, il fluire del mondo ed i destini dei suoi uomini migliori. E così apprendo che l’iperfrenetico “So-tutto-io-e-risolvo-tutto-io non preoccuparti”, sta riscoprendo il suo primo amore, quello che non si scorda mai. Dopo essere stato dipendente e poi direttore di un Sindacato agricolo; segretario particolare; “deus ex machina” di associazioni di emigranti; consigliere provinciale e regionale, funzionario pubblico, assessore provinciale onnipresente; senatore della Repubblica; segretario e (anche attualmente) presidente di un partito politico (o di ciò che ne resta); “geografo” e tuttofare di un prestigioso museo e dopo aver ricoperto un altro migliaio di incarichi e compiti, eccolo adesso ritornare al suo più affezionato mestiere: quello di eterno segretario di qualcosa, pur di essere vicino al cuore pulsante della politica.
Solo così (fra un sonnellino e l’altro) potrà continuare a dispensare sorrisi, attenzioni, complimenti, interessamenti, apprezzamenti, pacche sulle spalle, telegrammi e partecipazioni (fuggevoli) per lo meno a cinquanta eventi giornalieri e sarà messo nelle condizioni di dirigere presto anche un Centro studi sull’autonomia. Unitamente alla direzione di una cucina stellata, è l’unico incarico che non ha ancora ricoperto, pur riuscendo ad essere ovunque. Se all’alba assiste al deposito delle uova in Alta Val di Non, mezz’ora dopo impartisce un battesimo (elettorale) in Bassa Valsugana, poi officia un matrimonio in Alta Val di Fassa e prende un caffè (elettorale) nelle Basse Giudicarie. Nel pomeriggio, alle cinque degusta un gelato (elettorale) a Lavis; alle cinque e un quarto assaggia uno spuntino (elettorale) a Vermiglio e alle cinque e mezza ordina un digestivo (elettorale) a Primolano: quindi cena (ma sempre elettorale) a Storo e grappetta digestiva (elettoralmente) a Canazei. Prima di nanna, magari un salto a Vipiteno per accogliere un gruppo di reduci dalla Boemia che ritorna a piedi dall’esilio del 1915. Perché “en piazeròt” e una visita non si nega ad alcuno.
Nel frattempo, pare abbia contattato la “solandra” Samantha Cristoforetti per gestire un ufficio direttamente sul quarto pianeta del sistema solare, perché prima o poi, voteranno anche i marziani. Non oso pronunciarne il nome: la sua identità è scolpita, come quella di un Padre della Patria, nella Storia dell’autonomia trentina.
Il Golem