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    Home»I tempi della cronaca»5 e 9 i numeri della guerra
    I tempi della cronaca

    5 e 9 i numeri della guerra

    Alberto FolgheraiterBy Alberto Folgheraiter4 Aprile 2022Aggiornato:5 Aprile 2022Nessun commento4 Minuti di lettura
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    Quando finirà questa guerra che porta morte e distruzione nel cuore d’Europa e, con il passare dei giorni alimenta, quel fiume di profughi e di disperati che cercano ripario e una carezza tra i popoli liberi del vecchio Continente? Nell’incertezza della guerra c’è chi legge (?) il futuro nei numeri. 

    Da qualche giorno circola sul web un giochino che, sia pure con un calcolo bizzarro, accomuna e fa “coincidere” le grandi guerre: la prima, la seconda e la guerra di oggi che coinvolge, almeno sul piano economico, tutto il pianeta. Sommando le date di inizio del conflitto, per tutte e tre le sciagure dell’umanità si ricava la cifra di 68; ridotta a una sola, il risultato è 5.

    Vediamole: la Grande guerra cominciò il 28-07-1914 (28+7+19+14 = 68); la seconda guerra mondiale prese il via il 1-09-1939 (1+9+19+39 = 68); l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è cominciata il 24-02-2022 (24+2+20+22 = 68). 

    C’è chi ha scomodato la Cabala, l’interpretazione esoterica dei numeri e delle lettere che nel mondo ebraico era trasmessa dal Maestro al discepolo per spiegare il divino nell’Universo. C’è chi parla di casualità; chi, invece, ha fatto riferimento all’interpretazione e al significato dei Numeri. Lo psicologo svizzero Carl Gustav Jung (1865-1961) sosteneva che il caso non esiste. Tutto ciò che accade e si vorrebbe riferito alla causalità è invece legato alla “sincronicità”.  

    Tornando alle date di inizio delle grandi guerre, sommando tutti i numeri e riducendoli a una sola cifra, il risultato è 5. La prima guerra mondiale: 2+8+7+1+9+1+4 = 32 (3+2 = 5). La seconda guerra mondiale: 1+9+1+9+3+9 = 32 (3+2 = 5). La guerra in Ucraina: 2+4+2+2+2+2 = 14 (1+4 = 5).

    La prima guerra mondiale (24-5-1915/4-11-1918) per gli italiani è durata 1260 giorni (sommando le singole cifre il risultato è 9). La seconda guerra mondiale, per la Germania è durata 2070 giorni (dal 1-9-1939 al 2-5-1945) e il risultato finale è pure qui uguale a 9; per l’Italia, cominciata il 6-6-1940 e finita il 2-5-1945, la guerra si è protratta per 1791 giorni. Anche in questo caso, sommando il tutto e ridotto a una cifra il risultato è 9. 

    Che cosa vorrebbero dire questi calcoli? Che, conosciuto il tragico risultato delle due precedenti guerre mondiali, anche la terza porterà distruzione e morte in Europa? Non serve aggrapparsi ai numeri di questo giochino per prevedere fin da oggi che è tragicamente così. Basta leggere i giornali (che al mattino sono già “vecchi”) o seguire i notiziari a ogni ora del giorno e della notte.

    L’incertezza crea angoscia e quasi, come scacciapensieri, nei fatti della storia si cercano analogie, coincidenze, ripetizioni. Ricordate le due sciagure della funivia del Cermis, in val di Fiemme? La prima accadde il 9 marzo 1976, vi furono 42 vittime; la seconda 22 anni dopo, il 3 febbraio 1998. Nel secondo caso le vittime furono 20. Secondo la logica dei numeri: 42-22 = 20, ma qui si mischiano pere con patate, le vittime con gli anni, insomma si vorrebbe dimostrare che la numerologia “vede e prevede”. Invece resta piuttosto singolare la coincidenza che il manovratore della funivia del primo disastro del Cermis si chiamasse Schweizer e che il copilota dell’aereo militare dei marines il quale tranciò i cavi della funivia, causando il secondo disastro, avesse il cognome Schweitzer pure lui.

    Tra il primo e il secondo disastro del Cermis passarono esattamente 8 mila giorni. Sorprendente, no? Così come suscitò meraviglia e fece discutere, a suo tempo, la coincidenza (“palindroma”) dell’assassinio di due presidenti degli Stati Uniti: Kennedy e Lincoln. Il primo viaggiava su una vettura Lincoln Continental fabbricata dalla Ford; Lincoln fu ucciso nel teatro Ford; ambedue i presidenti avevano accanto la moglie al momento dell’attentato; entrambi furono uccisi con un colpo alla testa. Lincoln era diventato presidente nel 1860; Kennedy nel 1960. I due presidenti assassinati portavano il nome del nonno; entrambi erano secondogeniti, entrambi avevano avuto quattro figli dei quali solo due, in vita, al momento della loro morte. 

    Di questo passo si potrebbe continuare all’infinito, perché non è poi così difficile cercare e trovare coincidenze fra due o più fatti accaduti in tempi diversi o tra personaggi pescati a caso fra i protagonisti della Storia. 

    Resta la domanda dell’inizio: quando finirà questa terza guerra “mondiale”? I numeri non lo dicono. Per il momento si conoscono soltanto le cifre che indicano vittime, profughi, devastazioni e disperazione. Ma anche tanta solidarietà.

    © 2022 Il Trentino Nuovo

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    Giornalista e scrittore. Negli anni Settanta redattore al settimanale “Vita Trentina”, alla redazione di Trento de “Il Gazzettino”, direttore responsabile di “Radio Dolomiti”. Dal 1979 al 2010 cronista alla redazione di Trento della Rai, poi capostruttura dei programmi (2007-2010); corrispondente dalla regione (1975-1996) del settimanale “Famiglia Cristiana”. Dal 3 novembre 2022 collaboratore fisso del quotidiano "IlT" del Trentino-Alto Adige. Ha pubblicato 27 libri su storia, tradizioni ed etnografia del Trentino-Alto Adige. È socio di Studi Trentini di scienze Storiche. È socio e direttore responsabile di "Judicaria", la rivista dell'omonimo Centro studi di Tione; e direttore responsabile della rivista "Teatro per Idea" della Cofas, la Federazione del teatro amatoriale Trentino.

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