Questo foglio liquido si è occupato più volte della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico e dell’antisemitismo dilagante anche a causa della dissennata politica di morte, dello sterminio per fame di ciò che resta del popolo palestinese attuata dal governo di Israele. Il quale, da due anni sta dando la caccia ai terroristi di Hamas che il 7 ottobre del 2023 hanno massacrato 1.200 giovani israeliani e sequestrato 250 innocenti. Nella guerra scatenata contro Hamas e nei tentativi di liberazione degli ostaggi israeliani, l’esercito di Israele ha bombardato e ucciso decine di migliaia di civili (c’è chi calcola 60 mila) che abitavano la striscia di Gaza. Tra di loro (secondo una fonte palestinese) circa 18 mila erano bambini. Vari Paesi hanno annunciato che riconosceranno lo Stato di Palestina, mentre da più parti si parla con insistenza di genocidio. Nel merito, la lettera di don Dante Carraro, prete e medico-cardiologo, direttore generale del Cuamm di Padova, l’organizzazione internazionale dei “medici con l’Africa”, presente negli ospedali e negli orfanotrofi di otto Paesi dell’Africa subsahriana.
Adesso basta! Basta distruzione, basta morte, basta violenza. Dobbiamo gridarlo, suonarlo con le campane e con qualsiasi mezzo, come è stato fatto, rompere il silenzio e fermare questo ineluttabile cammino verso la distruzione e il massacro di innocenti, con il genocidio che è in corso a Gaza. Vogliamo fare rumore, come stanno facendo tanti, credenti e non credenti, uomini e donne di buona volontà, persone di ogni estrazione ed età, e ribadire a gran voce,la richiesta di un cessate il fuoco.Tutti noi condanniamo fermamente la tragedia del 7 ottobreprovocata da Hamas, condanniamo con forza ogni forma di terrorismo, ogni guerra, anche quelle dimenticate, ma insieme vogliamo dire “basta” all’uccisione di innocenti.
“Vogliamo la pace!” Lo ha chiesto qualche giorno fa Papa Leone XIV insieme ai giovani di tutto il mondo riuniti in piazza San Pietro per il Giubileo. Forti e chiare sono state le parole che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato di recente: “La situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente grave e intollerabile; speriamo che alle pause annunziate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco”, ha detto, sottolineando come sia “disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani”.
“Rompere il silenzio” è quello che chiedono a gran voce, con una petizione pubblicata in questi giorni sul Lancet, alcuni docenti dell’Università di Padova e tanti esponenti del mondo accademico, universitario.Un appello che ho sottoscritto in prima persona e come Cuamm, per denunciare “la grave insicurezza alimentare e il rischio di fame per l’intera popolazione e un’aspettativa di vita alla nascita diminuita di circa 35 anni nel 2024”.
È una firma per ribadire che, di fronte alle atrocità che si stanno compiendo, anche se lontano dai luoghi in cui operiamo,è un dovere fare rumore.
Così come è un imperativo morale e un impegno quotidiano concreto per noi, mettere sempre al centro l’Africae il suo sviluppo e fare ogni sforzo per trovare sentieri di dialogo, di ascolto dell’altro, di accoglienza reciproca e di rispetto. Di tutto questo daremo testimonianza il prossimo 22 novembre a Padova all’Annual meeting del Cuamm. È il nostro modo concreto per unirci a tutti gli uomini e le donne di buona volontà per costruire insieme percorsi di futuro, oltre le appartenenze politiche e ideologiche, sulla strada del dialogo, della comprensione e della pace.
D. Dante Carraro