Transizione informatica e intelligenza artificiale. La sfida della sicurezza per il digitale (anche in Trentino). Se ne parla in questi giorni a Trento nell’ambito del festival dell’Economia che si sviluppa sul tema “rischi e scelte fatali”. In quest’ambito la della sicurezza informatica merita un posto di prima fila.
La rivoluzione informatica, infatti, sta facendo passi da gigante. Con risvolti altrettanto appassionanti quanto ricchi di incognite. Guardiamo con interesse e timore l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. E le preoccupazioni si nascondono dietro la necessità di affidare i nostri soldi e la nostra identità a procedure che nascondono insidie e incursioni che possono facilmente essere definite criminali.Siamo portati spesso a considerare l’universo informatico come il regno degli hacker: personaggi che vivono nell’ombra e che conoscono le strade per rubare dati, dirottare le comunicazioni, compromettere le procedure. Le insidie si nascondono dietro messaggi accattivanti che trasmettono virus sconosciuti, virus che si moltiplicano e contaminano i nostri smartphone e i nostri computer.
Secondo l’ultimo rapporto Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, “gli attacchi informatici continuano a crescere in numero e sofisticazione, con conseguenze sempre più gravi per aziende, enti pubblici e cittadini. Nel 2024, il numero di attacchi informatici gravi in Italia è aumentato del 15%, un dato inferiore rispetto alla crescita globale (+27%), ma comunque preoccupante. L’Italia, pur rappresentando solo l’1% del PIL mondiale, ha subito il 10% degli attacchi globali, evidenziando una sproporzione allarmante”.
Sotto molti aspetti l’informatica è il regno della complessità. Solo con alte competenze è possibile trovare il filo d’Arianna per scoprire i lati deboli nei labirinti della programmazione. Ma allo stesso modo anche mettere in evidenza le migliori opportunità per utilizzare le enormi potenzialità delle memorie e della rete. Conoscere i punti deboli dei sistemi informatici è il modo migliore per combattere ed evitare i pericoli.
“Cybersecurity: spie, spioni e hacker” sarà proprio il tema di un incontro venerdì 23 alle 12,30 al Castello del Buonconsiglio che vedrà impegnati Simone Casalini, direttore de IlT, Emilio Gisondi, Ceo di Tinexta Cyber, Silvio Ranise, direttore Centro Cybersecurity della Fondazione Bruno Kessler e Professore all’Università di Trento, Yuri Giuseppe Rassega, responsabile della Cybersecurity dell’Enel, Fabio Scacciavillani, fondatore di Nextexperience e Giovanni Andrea Toselli, presidente di PriceWaterhouse Italia.
Di fronte all’aggressività degli hacker c’è bisogno non solo di una strategia, ma anche e soprattutto degli strumenti che possano mettere il Paese e le sue strutture, Trentino ovviamente compreso, al riparo da rischi che portare a danni irrimediabili.
“La protezione degli asset – sottolinea Gisondi – è obiettivo strategico in questo scenario geopolitico complesso e in continua evoluzione. E la sovranità tecnologica è uno strumento fondamentale per conseguirlo”. Tinexta Defence, divisione del gruppo Tinexta, ha una consolidata esperienza nella progettazione, realizzazione, integrazione e gestione di tecnologia innovativa a servizio della Difesa, dello Spazio e della Sicurezza Nazionale. E il gruppo Tinexta, società quotata in Borsa controllata dal sistema delle Camere di Commercio presieduta da Enrico Salza e guidata da Pier Andrea Chevallard, ha un posto di prima fila nel campo della sicurezza informatica, in particolare sul fronte dell’identità digitale, delle comunicazioni, delle transazioni, della gestione delle banche dati e dell’intelligenza artificiale.
G. F.