“Vada a bordo, c…” tuonava il comandante della Capitaneria di porto di Livorno al comandante della nave da crociera che, la notte tra il 13 e 14 gennaio 2012 si stava inabissando in prossimità dell’isola del Giglio. Ecco, quelle parole par di sentirle urlare dal “capitano” al “suo” comandante trentino dopo il naufragio delle urne. Così la pensa il nostro Golem da Praga.
In attesa delle analisi dei politologi veri (pochi) e degli esperti da bar (troppi), forse c’è spazio per qualche riflessione d’argilla. Il 10 agosto 1628, il re Gustavo Adolfo II di Svezia assisteva impotente al naufragio, nel fiordo di Stoccolma, del grande galeone “Wasa” durante il varo dello stesso. Allo stesso modo, Maurizio I osserva oggi l’affondamento del suo nuovo vascello politico – il trealberi “Prima Trento” – incapace di reggere il mare, guidato da un mozzo e governato da un equipaggio di buona volontà e di avvizzite stelle alpine che hanno improvvisato rotta ed approdo.
Ma le disgrazie non vengono mai sole. Maurizio I, signore incontrastato del Principato sul quale sembra scivolato, riesce anche a perdere, in un colpo solo, più di metà dell’elettorato leghista che si trasferisce, armi e bagagli, sotto le bandiere policrome su sfondo nero di Giorgia (e per riflesso di Francesca, dei camerati e di tutti quelli che salgono sul carro e poi scendono alla prima offerta utile). E così, mentre l’erede attuale di Sodegerio da Tito, convince e stravince alla faccia dei mestatori di paure e degli ululanti conduttori televisivi, gli avversari celano l’ira “sacramentando”, con la tradizionale e tollerante flemma “British” appresa da quel “maître à penser” di Borghezio e preparandosi alla resa dei conti.
Quanto al resto dei contendenti sembra che sia servito a poco agitare spauracchi e fantasmi. Il volgo tridentino se ne fa un baffo e non vota e se vota, sceglie chi offre progetti e non sventola vessilli scolorati di sostanza.
Poi verranno i soloni della spiegazione e racconteranno che i perdenti hanno vinto, attraverso il calcolo dei residui delle preferenze raccolte da Alcide Degasperi che, sommate a quelle del Checco dela Portèla, del merlo da Camp Trentin e del “Carleto Zifola”, danno un valore politico aggiunto e che va sottratto alla sconfitta attraverso il conteggio del raggio al quadrato per 3 e 14, su base annua, ottenendo così una vittoria che è in perdita, ma sembra in vantaggio. Tavole rotonde, talk show televisivi, interviste e commenti per i prossimi giorni, poi Ciusj e Gobj e, per finire… tutti al mare.
Il Golem