La news è sui giornali di martedì 29 agosto. Con l’enfasi propria delle notizie di pubblico interesse viene annunciato che “la lettera dei sindaci della Val di Sole con cui chiedono aiuto al governo sulla gestione dei grandi carnivori è stata consegnata a Giorgia Meloni e ai colleghi ieri in Consiglio di ministri dal vicepremier e leader nazionale della Lega, Matteo Salvini”. È una splendida notizia. Probabilmente, qualcuno temeva che la preziosa lettera si perdesse per strada. Non sarebbe stata la prima volta. In tempi passati s’erano perse le tracce perfino di 48 milioni di euro (che adesso vengono pazientemente rimborsati a rate) che la lettera dell’orso, al confronto, pare poca cosa.
E invece no: nelle fidate mani del ministro non già delle Poste ma dei Trasporti, dopo nemmeno un giorno di viaggio la lettera è approdata dalle frescure della val Rendena all’assolata piazza Colonna. Ed è stata consegnata a chi potrà finalmente decidere le sorti delle comunità “ursivore” del Trentino. Una lettera ufficiale al Governo della Repubblica Italiana della quale fanno parte, magari qualcuno lo avesse scordato, pure i sedicenti “autonomi” abitanti della Provincia di Trento, non è quisquilia.
Difatti, il ministro-portalettere si è gentilmente prestato al gravoso incarico ma, fa sapere una nota del suo partito, “ha suggerito (al Governo) di lasciare a Trento e Bolzano la possibilità di intervenire per gestire il fenomeno (dei grandi carnivori che procurano grande preoccupazione nelle popolazioni autonome) e garantire una convivenza sostenibile e di buon senso”.
Non serviva un ministro senza competenza (su orsi e lupi) per farci sapere che non da oggi la Provincia autonoma di Trento dovrebbe essere in grado di intervenire e gestire la proliferazione degli orsi, dei lupi e di quant’altro. Se i sindaci hanno chiesto al ministro di fare il postino vuol dire che: 1) finora la Provincia autonoma di Trento non ha usato l’autonomia di cui dispone per risolvere codesto e mille altri problemi. 2) Che i sindaci delle valli del Trentino occidentale, invase dagli orsi (oltre che dai turisti) non si fidano: delle Poste e dei Telegrafi.
Soddisfatto il titolare (pro tempore) della presidenza della Provincia autonoma di Trento, Fugatti: “Voglio ringraziare il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini perché, come promesso, ha portato immediatamente al tavolo del Consiglio dei Ministri le richieste che i sindaci delle Giudicarie, della val Rendena e della Val di Sole hanno messo sul tavolo nell’incontro di due giorni fa”.
Temeva forse che Salvini perdesse la lettera per strada o non mantenesse le promesse? In fondo è stato rapido quanto il messo papale che, al tempo del concilio di Trento (1545-1563) partiva da Trento, a cavallo, la sera della domenica e la mattina del martedì la lettera dei cardinali Legati era sul tavolo del romano Pontefice. Ecco, cinque secoli dopo, forse bastava una e-mail. Ma una lettera portata a mano da un ministro non ha prezzo. Sai la soddisfazione di sentirsi rispondere: “Avete l’Autonomia, usatela!”
1 commento
Quando la Lega (Nord) anni fa fece la sua prima timida apparizione in Trentino pronosticai sbagliando che non avrebbe mai fatto presa da noi. Al di là del carattere profondamente razzista ed egoista che la Lega Nord non si vergognava di propagandare, quello che mi colpiva era l’assoluta ignoranza dell’idea e degli ideali dell’ Autonomia trentina, vissuta da Bossi & C. con grande invidia. Autonomia che credevo fosse un concetto, un valore, radicato nella popolazione trentina, a prescindere dalla colorazione politica. Autonomia che, credevo, mai il Trentino avrebbe accettato di mettere in pericolo mettendosi in mani leghiste. Evidentemente mi sbagliavo. Fugatti e la sua giunta di apparentemente incapaci ha invece scientificamente demolito l’Autonomia, e con essa il Trentino (sanità, scuola, cooperazione, accoglienza, solidarismo…) . Sono stati messi lì apposta. Missione compiuta. Colpiti e affondati. Calderoli e Salvini gongolano. Senza che nessuno abbia provato ad opporsi, a partire dal PATT per finire con l’inconsistente opposizione di pseudo sinistra. Povero Trentino