“Il Nuovo Trentino” cessa le pubblicazioni il 13 agosto. Ucciso nella culla dal suo editore, l’altoatesino Michl Ebner che lo aveva voluto resuscitare a dispetto dei consigli contrari di alcuni amici. Nato il 18 ottobre 2022, muore il 13 agosto 2023. Il giornale, tornato in edicola un anno e mezzo dopo la chiusura del “Trentino” non è riuscito nell’intento, neanche tanto nascosto, di contrastare la nascita del “IlT”, il quotidiano diretto da Simone Casalini ed edito da una cordata di associazioni (Federazione delle Cooperative, artigiani, albergatori, edili) sotto l’ombrello di Confindustria Trento.
Mentre, sia pure faticosamente, “ilT” prendeva il largo e, agli occhi di Ebner, si poneva come fastidioso competitor de “L’Adige”, il “Nuovo Trentino” è rimasto al palo. Colpa, si dice, della fogliazione: 12 pagine contro le 40 de “IlT”; di una redazione con più di venti giornalisti per “IlT” contro i cinque del “Nuovo Trentino”. Per far breccia nelle edicole a nulla sono valsi l’impegno e la fatica professionale e umana del suo direttore, Paolo Mantovan, e dei suoi redattori. A nulla è valso il tentativo di travasare, sic et simpliciter, i necrologi dell’Adige anche sul “Nuovo Trentino”. Perché gli annunci di morte, al pari della cronaca nera, sono un traino importante nella vendita dei giornali. Soprattutto di provincia.
Dieci mesi fa, alla vigilia del ritorno nelle edicole del fu “Trentino”, su questo foglio liquido scrivevamo tra l’altro:
“Il 18 ottobre [2022], san Luca evangelista patrono di artisti, medici e notai, sboccerà nelle edicole e ai crocicchi delle vie (si annuncia un’edizione straordinaria di oltre centomila copie) un giornale di carta che uscirà dalle rotative della casa editrice Athesia di Bolzano. Un giornale “nuovo”. Infatti, sarà “Il nuovo Trentino”. Risorge, come per miracolo, sulle ceneri del “Trentino”, il quotidiano (gemello dell’Alto Adige di Bolzano) chiuso dalla sera alla mattina, sotto l’infuriare della pandemia (questa la giustificazione dell’editore) e dei bilanci in rosso. Era il 15 gennaio dello scorso anno.
La pandemia resiste, la guerra pure, la crisi infuria ma i bilanci dell’impero Athesia si sono chiusi a fine 2021 con un utile di 22 milioni di euro. Ed ecco che riappare, come d’incanto (ma sussurri e grida si rincorrono da tutta l’estate) il “nuovo Trentino”.
Un giornale snello, quasi anoressico, 12 pagine appena, dal martedì alla domenica, al prezzo di 1 euro la copia, quando gli altri quotidiani, con 40 pagine e una redazione molto più nutrita, non costano meno di 1 euro e mezzo.
Lo dirigerà Paolo Mantovan (1964), segno zodiacale dell’Ariete, giornalista professionista dal 1995, già direttore del defunto “Trentino”. Trasferito a Bolzano quale vicedirettore del quotidiano “Alto Adige”, Mantovan torna a Trento per dirigere una minuscola ma motivata redazione. Dall’editore ha avuto carta bianca per farne un giornale corsaro, diverso dall’“Adige”, con il quale condivide la sede e la proprietà.
Della precedente redazione, dei giornalisti del “Trentino” in cassa integrazione, soltanto un collega ha accettato di restare sotto “mamma Athesia”. Altri, di fronte a una lettera che imponeva loro di rientrare al lavoro e di riprendere il servizio l’indomani mattina, hanno rassegnato immediatamente le dimissioni. Sono in ballo nove mensilità che l’editore dovrà/dovrebbe pagare ai redattori del defunto “Trentino”. Nel merito si attende un pronunciamento della magistratura del lavoro”.
È andata come si temeva e come si auspicava non finisse. Certo, i cinque colleghi del giornale saranno ricollocati. Una comunicazione inviata dall’editore al segretario regionale del sindacato dei giornalisti, Rocco Cerone, spiega che “il Consiglio di Amministrazione della S.I.E. SpA – Società Iniziative Editoriali ha deliberato il rafforzamento della versione digitale de “Il Nuovo Trentino” (www.giornaletrentino.it) e, contemporaneamente, di sospendere le edizioni della versione cartacea la quale, in 10 mesi di vita, non è riuscita a ricavarsi la fetta di mercato minima e indispensabile per la sua sopravvivenza. La data di sospensione delle edizioni è prevista per il giorno 13 agosto p.v. come ultimo giorno in edicola”.
Notizie dall’interno dell’amministrazione hanno fatto sapere che “il Nuovo Trentino” non superava in edicola le 100 copie al giorno. All’editore, dissanguato per una iniziativa editoriale che era parsa azzardata fin dall’inizio, non è rimasto che alzare bandiera bianca.
Il sindacato dei Giornalisti esprime, naturalmente, “profondo rammarico”.
Per parte nostra, oltre alla doverosa solidarietà ai colleghi, possiamo solo assicurare l’attenzione di questo foglio liquido. Una pulce se paragonata al pachiderma che sta chiudendo loro le pagine cartacee. Ma una pulce senza padroni.